Lascia dopo 40 anni di onorata e remunerativa attività. Howard Schultz non è più l'amministratore delegato di Starbucks, un addio che fa rumore considerando come il matrimonio andasse avanti sin dal lontano 1982. Di fatto Schultz può essere considerato il papà di Starbucks. Più di quattro decenni nell'azienda di Seattle, partita come semplice caffetteria e capace in tutto questo tempo di arrivare a essere un brand di fama mondiale, con 36 mila negozi sparsi per tutto il globo.

L'ex amministratore delegato di Starbucks Howard Schultz
Già a marzo erano state annunciate le dimissioni di Schultz, settantenne, nell'ottica di quella che è stata definita una «transizione pianificata» ai vertici del gruppo, oggi guidato dal nuovo ceo, Laxman Narasimhan. L'età, sicuramente, ma forse non solo dietro l'addio di Schultz da Starbucks. C'è chi dice come il tutto sia legato alla vicenda delle inchieste avviate contro l'azienda per le presunte condotte anti-sindacali, chi invece sostiene come il prossimo passo dell'ormai ex amministratore delegato sia in politica come rappresentante dei democratici statunitensi.