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Balneari ancora in piazza a Roma per protestare contro il caos concessioni

Giovedì 11 aprile, a partire dalle ore 10:30, tantissimi imprenditori balneari italiani si aduneranno in piazza Santi Apostoli per «difendere le aziende balneari e il modello di balneazione attrezzata italiana» [...]

10 aprile 2024 | 11:05
 

Balneari ancora in piazza a Roma per protestare contro il caos concessioni

Giovedì 11 aprile, a partire dalle ore 10:30, tantissimi imprenditori balneari italiani si aduneranno in piazza Santi Apostoli per «difendere le aziende balneari e il modello di balneazione attrezzata italiana» [...]

10 aprile 2024 | 11:05
 

ISindacato italiano balneari (Sib), organizzazione di categoria maggiormente rappresentativa degli imprenditori balneari italiani, ha indetto una manifestazione nazionale a Roma per la mancata emanazione da parte dello Stato di un atto normativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime vigenti. Dunque, giovedì 11 aprile, a partire dalle ore 10:30, tantissimi imprenditori balneari provenienti da tutta Italia si aduneranno in piazza Santi Apostoli per «difendere le aziende balneari e il modello di balneazione attrezzata italiana».

Balneari

Balneari in rivolta: manifestazione in piazza a Roma per protestare contro il caos concessioni

La balneazione attrezzata costituisce oggi una risorsa cruciale per il turismo del nostro Paese, rappresentando un comparto significativo per l'economia italiana, con circa 30mila imprese, in gran parte gestite a livello familiare, e fornendo occupazione a circa 100mila lavoratori diretti. Tuttavia, il settore rischia di essere gravemente compromesso a causa di un'applicazione erronea e confusa della Direttiva Bolkestein, che impone la messa a gara delle concessioni demaniali marittime alla scadenza, mettendo così a rischio il lavoro di migliaia di persone.

Questa problematica è stata trascurata per anni dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni. Piuttosto che affrontare direttamente la questione, si è preferito rimandare il problema concedendo proroghe con scadenze diverse, che poi sono state annullate dalla giurisprudenza amministrativa italiana. Inoltre, la Corte Costituzionale ha annullato tutte le leggi regionali che avevano tentato di disciplinare la situazione, sottolineando che la competenza su questa materia spetta esclusivamente allo Stato nazionale.

Attualmente manca una legge nazionale che recepisca correttamente la Direttiva Bolkestein. Questa direttiva richiede un'accertata scarsità della risorsa demaniale, ovvero la dimostrazione dell'impossibilità di avviare nuove attività nel settore, come chiarito dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea. Nonostante il governo Draghi abbia emanato una legge in merito (art. 3 e 4 della legge nr. 118 del 5 agosto 2022, nota come legge sulla concorrenza), i decreti attuativi non sono ancora stati pubblicati. Allo stesso modo, l'attuale governo non ha ancora approvato una nuova legge che sostituisca quella precedente e che dia ordine al sistema.

 

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