È positiva la posizione di Confcommercio sull’intenzione del Governo di modificare o cancellare la norma della manovra di bilancio che limita per i contribuenti la possibilità di compensare i crediti d’imposta. Secondo l’associazione, solo una revisione del testo potrebbe garantire continuità alle politiche aziendali e tutelare gli investimenti già programmati dalle imprese.

Credito di imposta: Confcommercio chiede al Governo di cambiare la norma
La Confederazione riconosce la necessità di rafforzare i controlli e di contrastare gli abusi nell’utilizzo delle compensazioni, ma giudica la norma attuale «sproporzionata e penalizzante» per i contribuenti virtuosi. In particolare, il divieto di utilizzare in compensazione i crediti d’imposta per il pagamento dei debiti contributivi e assicurativi verso Inps e Inail avrebbe effetti immediati anche su crediti già maturati e su investimenti già realizzati.
Confcommercio evidenzia che un simile intervento modificherebbe le condizioni normative in base alle quali molte imprese avevano pianificato le proprie attività economiche. «È un intervento che danneggia le imprese - sottolinea la Confederazione - perché cambia le regole a gioco in corso e mina la fiducia nelle politiche di investimento».
Confcommercio chiede dunque di riequilibrare la misura, trovando una soluzione che consenta di mantenere i controlli ma senza penalizzare i soggetti corretti. L’obiettivo è preservare la certezza del diritto e la stabilità delle regole fiscali, elementi fondamentali per favorire la crescita economica e la competitività del sistema produttivo italiano.