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lunedì 22 dicembre 2025  | aggiornato alle 22:36 | 116490 articoli pubblicati

Il turismo del cibo degli americani in Italia vale 2,3 miliardi di euro

Negli Usa cresce la voglia di cantine, agriturismi e corsi di cucina in Italia, spingendo un turismo esperienziale che sostiene territori e produzioni autentiche, con un impatto economico superiore alle attese [...]

 
30 giugno 2025 | 16:10

Il turismo del cibo degli americani in Italia vale 2,3 miliardi di euro

Negli Usa cresce la voglia di cantine, agriturismi e corsi di cucina in Italia, spingendo un turismo esperienziale che sostiene territori e produzioni autentiche, con un impatto economico superiore alle attese [...]

30 giugno 2025 | 16:10
 

Gli americani scelgono l'Italia per mangiare bene, più che per musei e panorami. Il turismo del cibo da parte dei cittadini Usa genera infatti un valore di 2,3 miliardi di euro e spinge le specialità enogastronomiche del Belpaese in cima alle motivazioni di viaggio, davanti a storia e paesaggi. Il dato arriva da Coldiretti, su stime basate su rilevazioni Bankitalia, diffuse al Summer Fancy Food di New York durante l'incontro “Indicazioni geografiche italiane: una garanzia di qualità per il consumatore Usa”, nel Padiglione Italia del Javits Center.

Il turismo del cibo degli americani in Italia vale 23 miliardi di euro

Il turismo Usa del cibo in Italia vale 2,3 miliardi, più di arte e bellezze naturali

Il successo del cibo italiano negli Stati Uniti è alimentato anche dalla crescita delle esportazioni di prodotti agroalimentari made in Italy, in particolare quelli a denominazione di origine, che spingono la curiosità dei viaggiatori verso cantine, birrifici agricoli, corsi di cucina, degustazioni e visite guidate. Oggi il turista americano in Italia non si accontenta di cenare al ristorante: frequenta agriturismi, pratica enoturismo, birraturismo e oleoturismo, portando ossigeno all'intero comparto rurale. Nel 2024 sono stati oltre 4 milioni gli americani che hanno visitato l'Italia, pari al 5% del totale dei visitatori, ma con un impatto economico che sale al 12% delle entrate complessive. Secondo Terranostra Campagna Amica, lo scorso anno 135mila americani hanno scelto di dormire in agriturismo in Italia, con oltre mezzo milione di pernottamenti, e in alcune regioni gli stranieri arrivano a rappresentare fino al 60% delle presenze.

A New York, al Summer Fancy Food, si è tenuto un confronto sulle prospettive del cibo italiano negli Stati Uniti, con la presenza del segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo e del presidente Ettore Prandini, Paolo De Castro, presidente di Filiera Italia, il generale Maurizio Cintura, attaché della Guardia di Finanza a Washington DC, Riccardo Deserti, presidente di Origin International, Erica Di Giovancarlo, direttore dell'Ufficio Ice di New York, Felice Assenza, capo dipartimento dell'Icqrf, garante della qualità e della legalità nella filiera agroalimentare, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, e Alessandro Schiatti, ceo di I Love Italian Food, associazione no profit che ha come mission il far conoscere e difendere la vera cultura enogastronomica italiana nel mondo.

Proprio in questa occasione, è stato siglato un accordo tra Coldiretti e I Love Italian Food per sostenere e promuovere l'autentico agroalimentare italiano nei mercati esteri, anche in vista dei Mondiali di calcio del 2026, quando la storica sede della Columbus Citizens Foundation, nel cuore dell'Upper East Side a New York, diventerà la “House of made in Italy”. Si tratterà di uno spazio aperto, accogliente e identitario, pensato per far incontrare l'Italia e il mondo, animato da storie, prodotti e territori, con un programma di iniziative culturali, formative e istituzionali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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