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lunedì 08 dicembre 2025  | aggiornato alle 12:54 | 116192 articoli pubblicati

Dazi Usa, l’agroalimentare italiano perde 600 milioni nei primi sette mesi del 2025

Il mercato americano frena la corsa delle esportazioni made in Italy: calano le spedizioni, rallenta la crescita e la bilancia commerciale segna un +3% che pesa rispetto al +28% di un anno fa [...]

 
15 settembre 2025 | 16:56

Dazi Usa, l’agroalimentare italiano perde 600 milioni nei primi sette mesi del 2025

Il mercato americano frena la corsa delle esportazioni made in Italy: calano le spedizioni, rallenta la crescita e la bilancia commerciale segna un +3% che pesa rispetto al +28% di un anno fa [...]

15 settembre 2025 | 16:56
 

Sessanta giorni di frenata hanno bruciato sei anni di crescita. Nei primi sette mesi del 2025 l’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti ha perso circa 600 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2024. A dirlo è l’ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani, che ha elaborato gli ultimi dati Istat: dopo l’annuncio dei dazi dell’amministrazione Trump, il mercato americano ha iniziato a chiudersi, interrompendo una corsa che sembrava ormai consolidata.

Dazi Usa l’agroalimentare italiano perde 600 milioni nei primi sette mesi del 2025

Export agroalimentare: i dazi Usa costano caro al made in Italy

Le spedizioni made in Italy hanno segnato il secondo mese consecutivo di calo. Solo a luglio si è registrato un -10% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, confermando un rallentamento che ha preso forma in primavera. La crescita, ricordiamo, aveva già rallentato ad aprile con un +1%, poi si era quasi fermata a maggio (+0,4%). Da giugno, per la prima volta, il segno meno: -3%. Luglio, come detto, ha poi dato la spallata più pesante, con un crollo a doppia cifra. «Questa è una spiacevole novità rispetto alla costante e lunga tendenza di crescita che aveva contraddistinto, negli anni, le vendite del nostro cibo negli Usa» osserva Cia. Il segnale è netto: la spinta che aveva accompagnato i prodotti italiani sul mercato americano non è più quella di un tempo.

Il confronto con il 2024 è impietoso. Allora, nello stesso arco temporale, le esportazioni agroalimentari italiane crescevano del 19% annuo. Oggi, tra gennaio e luglio, l’incremento si ferma a un modesto +3%, con un differenziale che vale quei 600 milioni di euro in meno messi in luce dall’associazione agricola. C’è poi la questione della bilancia commerciale. Istat segnala che il saldo di luglio 2025 cresce di appena il 3% rispetto a un anno fa. Una ripresa fragile, dovuta non tanto a un rilancio delle esportazioni quanto a una contrazione delle importazioni ancora più marcata. Il raffronto con il luglio 2024 mette in chiaro l’entità della frenata: allora il surplus commerciale saliva del 28%, oggi ci si deve accontentare di un progresso minimo.

Un campanello d’allarme che non riguarda soltanto gli agricoltori, ma l’intero comparto agroalimentare italiano, che negli Stati Uniti aveva trovato uno dei mercati più solidi e promettenti. Ora, purtroppo, i dazi hanno cambiato le regole del gioco e le cifre parlano da sole.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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