Il fascino del lago è senza tempo ed ora a Roma, inaspettato nel contesto urbano, c'è un luogo quasi segreto per un'appagante sosta del gusto. Infatti, ha appena innalzato l'insegna lo Chalet del Lago all'Eur, sull'azzurro delle acque che ne riflette i contorni e il verde dei giardini sulla sponda. È una vera sorpresa per i romani che questo luogo sia tornato a vivere come luogo di gusto e di accoglienza, che già entrando promette un'esperienza nuova, romantica, tra ponticelli di legno in stile giapponese.

Lo Chalet del Lago all'Eur a Roma
Il lago, al centro del quartiere, polo dell'arte razionalista ideato da Marcello Piacentini negli anni Trenta, è un bacino artificiale creato per le Olimpiadi del 1960, ma, a parte qualche iniziativa sportiva, era poco vissuto e valorizzato in tutta la sua bellezza. Giusto un'occhiata passando in auto sul vialone della Cristoforo Colombo. Non è stato facile puntarci per un progetto ristorativo, come racconta il titolare Saverio Ferretti, rinnovare una vecchia struttura rispettando i tanti vincoli paesaggistici e urbanistici. Ma ora, dopo molti anni di lavori, lo Chalet del Lago è una realtà, con la sua struttura agile, gli arredi lineari e moderni con un tocco vintage e gli angoli finalizzati al riposo. E coerentemente allo spirito del luogo, c'è tanto verde, dentro e fuori.
Chalet del Lago, la cucina
La cucina è semplice, concreta e riconoscibile. Qualità, stagionalità e freschezza sono diventate quasi un mantra quando si parla di ristorazione, ma qui sono i principi fondanti dell'idea consolidata di Danilo Sassano, chef di lungo corso. Ha attraversato tendenze e mutazioni del gusto in vari tempi e latitudini, senza mai smettere di cercare il meglio che, se valorizzato senza tradirne l'identità, ha già in sé le potenzialità del fine dining. Ma il suo approccio è moderno e poco retorico, anche perché molto di quello che entra in cucina viene dall'azienda agricola della famiglia Ferretti a Cori (LT), nel generoso Agro Pontino. L'esperienza fa il resto, con la capacità di dare maggiore complessità alla proposta, di combinare consistenze, sapori e contrasti, facendoli entrare in sintonia. E la sostenibilità non è nuova per chi è abituato a presidiare campi e mercati. Le carni arrivano da fornitori fidati e il pesce da entrambe le coste, tirrenica e adriatica, perché non manchi mai quello che serve, come vuole Saverio Ferretti, anch'egli passato per un percorso formativo in Italia e all'estero.

Chalet del Lago: la sala interna
Si dice consapevole di dover interpretare le aspettative dell'ospite e di mirare al suo benessere. «È lui al centro di tutto - dice - il vero protagonista. Non deve prevalere l'ego di chi offre un servizio e neppure uno stile di cucina imposto dalle mode e, come tale, labile nel tempo». Il menu è contenuto, sei antipasti e altrettanti primi e secondi, ed è dinamico, molto più che stagionale, perché legato agli arrivi. Per questo non è previsto un menu degustazione, perché può diventare tale attraverso un dialogo continuo tra sala e cucina, grazie al direttore di sala Umberto Fonzi e al suo staff. Lo chef è riservato quanto competente, ed è un piacere ascoltarlo, se chiamato al tavolo, sui segreti del cibo. «Non basta la freschezza e la provenienza - sostiene - e anche tra le garanzie di una Doc è possibile scovare il meglio».
Chalet del Lago, come si mangia
Come avviene tra gli antipasti, ad esempio, con un classico tutt'altro che banale: Bufala e Prosciutto di San Daniele, di rara bontà la prima, di lunga e perfetta stagionatura il secondo. Da provare anche il Culatello di Zibello con gnocco fritto, la Seppia grigliata con crema di piselli e fave, il Fritto di aliciotti e carciofi con salsa di limone e mentuccia, il Carpaccio di Picana alle erbe, la Battuta di manzo alla senape su millefoglie di patate al latte. Tra i primi, la scelta non è facile tra le Fettuccelle con ragù di agnello, il Risotto con crostacei e zucchine, i Ravioli di baccalà con salsa di rosmarino, la Zuppa di pomodoro tiepida con burrata o l'amatissimo Spaghettone Mancini con pomodoro e basilico.
Chalet del Lago: Tartare di pescato del giorno
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Chalet del Lago: Vitello tonnato
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Chalet del Lago: Picanha marinata
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Chalet del Lago: Risotto di crostacei
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Tra i secondi ci sono la Spigola al vapore dal gusto assoluto, il Coniglio marinato croccante, il Millefoglie di zucchine, la Costa di manzo grigliata e spesso dei fuori menu secondo gli arrivi. Le porzioni sono appaganti e invitano alla condivisione, quella che rende una tavola davvero conviviale. Infine i dolci, mai troppo dolci, perché i gusti restino percepibili, come nella Marquise al cioccolato, nello Strudel di mele e pere con salsa inglese e - concessione doverosa - nei richiestissimi tiramisù e cheesecake. Ma sono ben interpretati, con un assortimento di salse che fa la differenza. La cantina è fornita e rappresentativa di un panorama enologico anche estero, con la carta degli spumanti. Grandi brand, etichette di piccole cantine, vini biologici e passiti convivono in una carta ragionata. Risalto ai laziali, come il Bellone e il Nero Buono della Cantina di Cori Pietra Pinta.
Chalet del Lago, l'ambiente
All'interno, lo Chalet lounge restaurant può ospitare fino a 80 persone, ma con l'arrivo della bella stagione, gli spazi esterni offrono nuove opportunità come, privilegio raro per la Città Eterna, un tea time sulla sponda del lago aspettando che vi si rifletta il tramonto. Ma è anche il posto giusto per un pranzo di lavoro di alta qualità, per la pausa pranzo oppure solo per una breve sosta in questa amena enclave cittadina. Tante le proposte leggere ma appaganti, come tartare di pescato o di carne o un assortimento di salumi e formaggi. Un'offerta articolata, quindi, che si distingue non solo per ciò che arriva in tavola, ma anche per il servizio impeccabile e l'ambiente esclusivo.
Passeggiata del Giappone 00144 Roma