Cambio importante ai fornelli di Borgo La Chiaracia Resort & Spa: da giovedì 2 ottobre l’executive chef è Gabriel Collazzo, classe 1999, già nominato chef dell’anno U30 dal Grande Cucina Talent Prize. Un ingresso che segna un nuovo capitolo per il resort cinque stelle incastonato nell’Altopiano dell’Alfina, nel cuore della Tuscia umbra, a pochi chilometri da Orvieto e a un’ora e mezza da Roma.

Lo chef classe 1999 Gabriel Collazzo
Collazzo guiderà l’intera proposta gastronomica del Borgo, con il ristorante Radici al centro del progetto. Sarà proprio qui, nella sala dedicata alla cucina di ricerca e sostenibilità, che lo chef toscano darà forma alla sua visione culinaria. Radici riaprirà ufficialmente al pubblico il 16 ottobre, inaugurando una stagione che promette di intrecciare memoria, ricerca e radicamento al territorio. L’offerta si completa con un secondo ristorante, più legato all’identità umbra e ai suoi sapori, e con l’Etrusco Bar, spazio dedicato ai cocktail d’autore e ai pairing contemporanei ispirati alla storia locale.
Il percorso che ha portato Collazzo a Castel Giorgio è già fitto di esperienze importanti. Nato a San Miniato, ha affinato la tecnica lavorando con chef di calibro internazionale come Yuki Mamizuka a Bordeaux, Rocco De Santis (due stelle Michelin a Firenze) ed Eric Pras (tre stelle Michelin a Chagny). Una formazione che gli ha permesso di unire la precisione francese, l’essenzialità orientale e un profondo rispetto per la materia prima. La sua è una cucina che dialoga con la natura e con il territorio, ponendo al centro ingredienti umbri e filiere locali. «Prediligo ingredienti umbri e valorizzo le filiere locali con particolare attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi, trasformando ogni elemento - dalle radici alle bucce - in nuove espressioni di gusto» racconta lo chef.
Non a caso tra i protagonisti delle sue creazioni compaiono legumi, erbe spontanee e ortaggi stagionali provenienti da piccole realtà agricole. E lo zero spreco diventa principio creativo: «Bucce, gambi e ossa si trasformano in brodi e fermentazioni per dare vita a sapori essenziali e intensi». Il Borgo, immerso in una terra di borghi medievali, natura intatta e tradizioni contadine, trova così nella cucina di Collazzo un ponte tra paesaggio e tavola, tra radici e contemporaneità. Un nuovo percorso che nasce in Umbria, ma parla un linguaggio internazionale.