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L’Italia dell’ospitalità celebrata dal premio Amira Progress 2025

L’Associazione maitres italiani ristoranti e alberghi ha premiato a Napoli figure che, fra sala, cucina, impresa e cultura, incarnano l’anima più autentica dell’accoglienza italiana e il valore quotidiano del servizio

 
31 ottobre 2025 | 18:09

L’Italia dell’ospitalità celebrata dal premio Amira Progress 2025

L’Associazione maitres italiani ristoranti e alberghi ha premiato a Napoli figure che, fra sala, cucina, impresa e cultura, incarnano l’anima più autentica dell’accoglienza italiana e il valore quotidiano del servizio

31 ottobre 2025 | 18:09
 

C’è un filo che unisce la sala di un ristorante, il gesto preciso di un maitre e il riconoscimento di un’intera categoria che, da sempre, rappresenta il volto più umano dell’accoglienza. Quel filo si chiama Amira Progress, il premio nazionale promosso dall’Associazione maitres italiani ristoranti e alberghi, che quest’anno è tornato con la quarta edizione all’Università degli studi di Napoli Federico II, nella cornice dell’aula magna del Centro congressi Partenope.

L’Italia dell’ospitalità celebrata dal premio Amira Progress 2025

Il premio Amira Progress 2025

Il riconoscimento, ideato dai soci onorari Giuseppe De Girolamo e Raffaele Beato, è stato pensato per valorizzare figure che, con professionalità e dedizione, contribuiscono a migliorare la cultura dell’ospitalità e della ristorazione in Italia. Come simbolo, la “Lampadain miniatura - strumento storico del flambé e icona del mestiere del maitre - diventa metafora di un’arte che unisce tradizione di sala, savoir-faire e capacità di innovare. Ogni edizione è anche un modo per raccontare quanto questo mestiere, spesso dietro le quinte, sia ancora un punto fermo della nostra identità gastronomica. Accanto al riconoscimento principale, l’associazione ha previsto anche una Targa di merito destinata a personalità e professionisti emergenti che si sono distinti per competenza, passione e impegno nel comparto. Il premio è stato consegnato in un’elegante borsa dipinta a mano, ideata dalla giornalista Sabrina Abbrunzo, a conferma di una cura per il dettaglio che rispecchia quella della sala stessa.

I premiati del 2025

L’edizione di quest’anno ha raccolto nomi provenienti da mondi diversi ma uniti da un comune denominatore: la capacità di rappresentare al meglio il valore dell’impegno e del talento italiani. Tra i premiati spiccano l’onorevole Marta Schifone, della Commissione Affari Sociali e responsabile del dipartimento professioni, e l’onorevole Armida Filippelli, assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania. Insieme a loro, Chiara Marciani, assessore alle Politiche giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, e Luigi Carrino, presidente del Dac - Distretto aerospaziale della Campania.

A ricevere il riconoscimento anche Michele Avagnale, tenente colonnello comandante del gruppo Nas del Meridione d’Italia, e Eleonora Cozzella, giornalista e scrittrice, capo panel per l’Italia della classifica “The World’s 50 Best Restaurants” stilata da 1080 elettori e organizzata dall’editore britannico William Reed. Sul palco è salito anche Fabio Barone, pilota romano e presidente da ventisei anni del club Passione Rossa, noto per aver stabilito il record come uomo più veloce al mondo su una nave.

Tra le figure del mondo dell’impresa e della ristorazione, è stata premiata Giannola Nonino, amministratrice delegata della storica distilleria friulana, simbolo di eccellenza e continuità familiare, e lo chef stellato Gennaro Esposito del ristorante Torre del Saracino di Vico Equense, ambasciatore di un Sud capace di parlare la lingua dell’alta cucina senza dimenticare le proprie radici. A chiudere la lista, la cantante Anna Calemme, vincitrice della quinta edizione del Festival di Napoli e oggi Ambasciatrice della canzone napoletana nel mondo, che con la sua voce ha contribuito a portare oltre i confini l’anima musicale della città.

La Targa di Merito Amira Progress 2025 è andata invece a Marika Talotti, giovane laureata in Scienze gastronomiche mediterranee, e a Ciro Caruso, storico maitre dell’associazione e direttore del ristorante Paradisoblanco dell’Hotel Paradiso di Napoli, figura di riferimento per intere generazioni di professionisti di sala.

La commissione giudicatrice

A selezionare i premiati è stata una commissione di alto profilo, composta da esponenti del mondo accademico, gastronomico e culturale. A guidarla Valerio Beltrami, presidente nazionale dell’Amira, insieme al giornalista Giuseppe De Girolamo, socio onorario e segretario generale dell’associazione, oltre che coordinatore del premio. Accanto a loro Dario Duro, fiduciario dell’Amira Napoli, e Antonio Limone, direttore generale dell’Asl di Caserta. Hanno partecipato alla giuria anche Matteo Lorito, rettore dell’Università di Napoli Federico II, Marino Niola, antropologo e docente all’Università Suor Orsola Benincasa, Sabrina Reale, pianista e docente del Conservatorio “E.F. Dall’Abaco” di Verona, e Nicola Squitieri, presidente dell’Associazione internazionale Guido Dorso.

Un gruppo eterogeneo, capace di leggere il mondo dell’ospitalità non solo come un comparto economico, ma come espressione di cultura e identità italiana. E non è un caso che la cerimonia si sia svolta con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Università Federico II, dell’Associazione Guido Dorso, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, della Camera di Commercio di Napoli, della Fipe, della Confcommercio, della Federazione moda Italia e dell’Ordine dei giornalisti della Campania.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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