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Dal 2019 spariti oltre 52mila negozi, ma crescono quelli di frutta e verdura

15 maggio 2023 | 16:09
 

Dal 2019 spariti oltre 52mila negozi, ma crescono quelli di frutta e verdura

15 maggio 2023 | 16:09
 

I negozi di vicinato continuano a scomparire. Servono misure strutturali per sostenere i negozi di vicinato avverte Confesercenti presentando uno studio realizzato con Ipsos. In confronto al 2019, a fine 2023 si conteranno oltre 52mila imprese del commercio in meno, per un declino complessivo del -7%. Incide la perdita di potere di acquisto degli italiani, un vero e proprio crollo, che pesa sul tessuto dei negozi di vicinato più della concorrenza dell'online. Con la tendenza attuale, la stima per i prossimi sette anni, da qui al 2030, è di una contrazione di circa 73 mila (-11% sul totale), "ad un ritmo di 18 negozi spariti al giorno. Gli acquisti nei negozi fisici sono ancora i preferiti dagli italiani, anche fra i giovani, ma pesa la frenata della capacità di acquisto: -14,7 miliardi in due anni, -540 euro a famiglia, avverte Confesercenti presentando uno studio con Ipsos. La perdita di potere d'acquisto è stata di 11,8 miliardi nel 2022 e si stima un calo per altri 2,9 miliardi quest'anno. A difendere negozi e livello dei consumi non è bastato un forte ricorso al risparmio: Nel 2022 gli italiani hanno destinato ai consumi circa 52,9 miliardi di risparmio accumulato dalle famiglie e, senza un'inversione di tendenza, ne bruceranno altri 27 miliardi nel 2023.

Dal 2019 spariti oltre 52 mila negozi ma crescono quelli di frutta e verdura

Dal 2019 spariti oltre 52mila negozi

A diminuire rispetto al 2019, in numeri assoluti, sono soprattutto i negozi di moda (-8.553 unità rispetto al 2019, con un calo del -6,3%), anche se le riduzioni percentuali più elevate vengono registrate da giornali e articoli di cartoleria (-13,5%, per 3.963 imprese in meno). In forte contrazione anche le imprese attive nella vendita di pane e torte, (-6,1%, per 679 attività in meno) e di carni (-5,7%, -1.663 imprese). Più contenuta la perdita per le librerie (-2%, o -112 imprese). Non tutti i comparti merceologici, però, vanno male. È il caso delle imprese specializzate nella vendita di frutta e verdura, che rispetto all'ultimo anno prima della pandemia crescono del 2%, per un totale di 432 imprese in più. Bene anche i negozi specializzati in pesci, crostacei e molluschi (+107 attività, per una variazione positiva del +1,2%) e quelli della distribuzione bevande, che aumentano di 291 attività sul 2019, con una crescita del +4,5% rispetto al periodo precedente alla pandemia.

Per far fronte al rischio desertificazione Confesercenti propone misure fiscali per ridurre la pressione delle imposte sulle famiglie, come detassare gli aumenti contrattuali per il prossimo biennio: potrebbe generare 3 miliardi di euro di consumi aggiuntivi già a partire dalla prossima tornata contrattuale. Poi, misure strutturali, con un pacchetto di formazione per gli imprenditori, sostegni all'innovazione; Una fiscalità di vantaggio per le piccole imprese della distribuzione con fatturato inferiore ai 400mila euro annui, e la cedolare secca per le locazioni commerciali.

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