Anche per il mito a bollicine dello Champagne il 2020 è stato un anno particolarmente difficile a livello mondiale. A causa della chiusura dei principali luoghi di consumo e di vendita, così come la cancellazione di numerosi eventi, il settore ha affrontato un contesto di incertezza. Tuttavia, se le prime stime parlavano di una flessione del -30% delle spedizioni di Champagne, i conti di fine anno hanno registrato un recupero al -18%.
Flessione del -18% nel 2020 per le spedizioni di Champagne
Come riportato dal
Sole 24 Ore, il fatturato della filiera dovrebbe attestarsi quindi a circa quattro miliardi di euro, che rappresenta una perdita di circa un miliardo di euro in un anno. Il mercato francese, già ribassista prima della crisi, continua a scendere (-20%).
Dati che confermano la decisione presa dal Comité Champagne che, lo scorso luglio, aveva scelto in via prudenziale di adeguare il volume della vendemmia per l'anno 2020 al fine di ripartire gli sforzi tra i viticoltori e le maison. Viste le performance economiche rilevate, il Comité ha anche deciso di integrare la raccolta disponibile (8.000 kg/ha) con un prelievo dalla riserva interprofessionale pari a 400 chili di uva per ettaro. Queste decisioni permetteranno al settore di affrontare il 2021 con serenità.
«Di fronte a una crisi senza precedenti - ha commentato il co-presidente del Comité Champagne, Maxime Toubart - l'organizzazione della nostra filiera ha dimostrato la sua resilienza. I viticoltori e le maison hanno saputo prendere, collettivamente, le decisioni prudenti che erano necessarie sulle rese già a luglio. Oggi, la decisione del Comité permetterà a tutti di ritrovare un certo margine di manovra».
© Riproduzione riservata STAMPA