È stata un’annata precoce per il Lambrusco tra Modena e Reggio Emilia. La vendemmia 2025 si è aperta con circa due settimane di anticipo rispetto alla media storica, permettendo di completare la raccolta già nella prima metà di ottobre e di trarre le prime considerazioni sui risultati qualitativi e quantitativi.

Lambrusco: la vendemmia 2025 si è aperta con circa due settimane di anticipo rispetto alla media storica
«L’andamento climatico particolare dei primi mesi dell’anno ha determinato una maturazione precoce delle uve», spiega Claudio Biondi, Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco. Le forti escursioni termiche registrate in primavera e nelle settimane precedenti la vendemmia hanno favorito una forte concentrazione degli aromi, conferendo alle uve una qualità complessiva ottima.
A livello produttivo, il Consorzio segnala un calo medio del 12%, con differenze significative tra le diverse varietà. Per il Lambrusco Grasparossa e il Lambrusco di Sorbara, la contrazione dei volumi risulta più marcata. Complessivamente, nelle province di Modena e Reggio Emilia la diminuzione delle uve è stata del 17%, mentre il calo specifico per il Lambrusco si attesta intorno al 12%.
Il calo produttivo è attribuibile principalmente a due fattori. In primo luogo, la minore allegagione causata dalle piogge primaverili, che hanno influenzato la formazione dei grappoli. In secondo luogo, i picchi di temperatura estivi hanno determinato grappoli dal peso medio inferiore rispetto agli anni precedenti, con effetti più evidenti nelle zone in cui l’irrigazione è risultata problematica.
Nonostante la riduzione dei volumi, la qualità elevata delle uve lascia prevedere vini con profili aromatici distintivi e spiccate note fruttate. Il Lambrusco 2025 si presenta quindi come un’annata interessante sia per i produttori sia per i consumatori, confermando il valore del territorio e delle varietà tipiche emiliane.
Consorzio tutela Lambrusco
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