Menu Apri login
 

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 14 novembre 2025  | aggiornato alle 21:21 | 115747 articoli pubblicati

Fondi Ocm per espianti e distillazione: l’Ue cambia rotta sul vino?

L’Europarlamento apre alla possibilità di finanziare espianti e distillazione con le risorse Ocm destinate a promozione e ristrutturazione. Scelta che però divide il settore e riaccende il dibattito sul futuro del vino

 
05 novembre 2025 | 18:56

Fondi Ocm per espianti e distillazione: l’Ue cambia rotta sul vino?

L’Europarlamento apre alla possibilità di finanziare espianti e distillazione con le risorse Ocm destinate a promozione e ristrutturazione. Scelta che però divide il settore e riaccende il dibattito sul futuro del vino

05 novembre 2025 | 18:56
 

Espianti e distillazione finanziati con risorse europee fanno il loro ingresso nel nuovo "Pacchetto vino" approvato in via preliminare dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Ue. Si tratta del primo passo verso una possibile revisione delle politiche vitivinicole a partire dal 2026. A differenza della proposta presentata dalla Commissione Ue alcuni mesi fa - che prevedeva l’uso esclusivo di fondi nazionali - l’Europarlamento apre ora alla possibilità di utilizzare le risorse Ocm destinate a ristrutturazione e promozione, con contributi che potranno coprire fino al 100% delle spese.

Estirpazione dei vigneti e distillazione con fondi Ocm: l’Ue torna all’assistenzialismo?

L’Europa del vino tra tagli e distillazione: un ritorno al passato?

Una scelta che però molti operatori del settore faticano a comprendere. Già il Gruppo di alto livello aveva suggerito di non toccare le risorse destinate alla promozione per finanziare interventi di contenimento. Indicazione rimasta inascoltata, come sottolinea con toni duri il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi: «Tale decisione ci riporta indietro di 15 anni, un tuffo nel passato orientato su logiche assistenzialiste che contrastano con gli obiettivi delle misure Ocm, varate per favorire la crescita nei mercati e gli investimenti. Oggi l’Europarlamento propone una possibile misura difensiva - già adottata, senza successo, nel 2009-2011 con un esborso comunitario di 1 miliardo di euro - che rischia tra l’altro di distrarre parte dei fondi altrimenti destinati allo sviluppo, e questo non ce lo possiamo permettere».

Le parole di Frescobaldi sintetizzano bene il malumore di un comparto che negli ultimi anni ha costruito la propria competitività investendo su mercati e qualità, non su sussidi. La sensazione diffusa è che questa scelta rappresenti un passo indietro, un ritorno a politiche di emergenza che rischiano di depotenziare il lavoro fatto dalle aziende per consolidare la presenza del vino europeo all’estero. Il prossimo passaggio sarà il Trilogo - il tavolo di confronto tra Parlamento, Commissione e Consiglio - chiamato a trovare un accordo sulla versione definitiva del provvedimento. Se la misura dovesse essere confermata, spetterà poi ai singoli Stati membri decidere se applicarla o meno. Da Uiv arriva un appello chiaro: «Se il Trilogo dovesse confermare, nella posizione finale, quanto licenziato oggi dalla Comagri, l’Italia scelga invece di salvaguardare l’approccio rivolto al mercato che ha caratterizzato la crescita del comparto negli ultimi anni».

Nel pacchetto approvato dalla Comagri non ci sono però solo estirpazioni e distillazione. Il dossier introduce anche alcune novità che vanno nella direzione auspicata dal mondo produttivo. Tra queste, l’aumento del contributo europeo per la promozione nei Paesi terzi, che potrà arrivare fino all’80% rispetto all’attuale 50%, e un’estensione temporale dei programmi, misura richiesta più volte dalle imprese per dare continuità alle attività sui mercati esteri. Altro punto significativo è l’apertura alla digitalizzazione dell’etichettatura, che consentirà di inserire online le informazioni sanitarie obbligatorie. Una proposta che trova il consenso delle principali associazioni di categoria, da tempo impegnate nel promuovere soluzioni più trasparenti e pratiche per il consumatore. Infine, il documento tocca anche il tema dei vini no e low alcol. L’Europarlamento suggerisce di adottare la dicitura reduced alcol al posto di parzialmente dealcolato, un passaggio linguistico che mira a rendere più chiara e coerente la comunicazione verso i mercati internazionali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


Consorzio Asti DOCG
Nomacorc Vinventions
Go Wine
Beer and Food

Consorzio Asti DOCG
Nomacorc Vinventions
Go Wine

Beer and Food
Tirreno CT