Il mondo della viticoltura bergamasca piange la scomparsa di Angelo Falconi, tra i pionieri del vino Valcalepio, venuto a mancare ieri all’età di 84 anni. Falconi, appassionato e lungimirante, aveva battezzato il vino della sua cantina di Villongo con il nome della Doc locale, anticipando il riconoscimento ufficiale e contribuendo alla valorizzazione di un territorio ricco di potenzialità enologiche.

Il Valcalepio piange la scomparsa di Angelo Falconi
«Mio padre verrà ricordato come uno dei pionieri della vitivinicoltura nella valle che dà il nome al celebre vino Doc», ricorda Oliviero Falconi, figlio di Angelo, a L’Eco di Bergamo. «Il suo impegno ha contribuito a far conoscere e valorizzare la Valcalepio, tracciando una rotta che poi tanti altri produttori hanno seguito. Fu tra i primi a credere nelle potenzialità dei vitigni locali e a investire sulle colline moreniche, ancora poco note a livello nazionale». Secondo Oliviero Falconi, «La Valcalepio è così diventata una realtà vinicola riconosciuta, capace di proporre vini con identità, qualità e rispetto del territorio, a vantaggio dell’intera comunità locale». La visione di Falconi ha contribuito a trasformare un progetto di produzione domestica in un’eccellenza riconosciuta fuori dai confini regionali.
Nel 2012 Angelo Falconi ha ricevuto un riconoscimento dalla Camera di Commercio per il contributo al lavoro e al progresso economico della provincia di Bergamo. Nel 2015 gli è stata conferita la onorificenza di Cavaliere, simbolo della passione, della dedizione e della lungimiranza con cui aveva saputo trasformare un progetto locale in un modello di eccellenza vinicola. Con la sua scomparsa, il mondo del vino perde un testimone diretto di un periodo storico che ha segnato il passaggio da una produzione domestica a una viticoltura orientata alla qualità e alla valorizzazione del territorio. «Lascita più importante di mio padre - continua Oliviero Falconi - è l’idea che il Valcalepio potesse essere più di un semplice nome, diventando un marchio di riferimento per i produttori locali».
Anche Marcello Annoni, presidente dell’Unci - Unione nazionale cavalieri d’Italia, ricorda Falconi come un socio attivo e impegnato nella comunità, sottolineando l’importanza del suo contributo al territorio e alla viticoltura bergamasca. Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze dell’associazione.