È iniziata nei giorni scorsi nelle zone di bassa collina e si concluderà entro la prima settimana di settembre in alta collina la vendemmia 2025 del Moscato Bianco, su una superficie di oltre 10.000 ettari. Le previsioni del Consorzio Asti Docg indicano un’annata complessivamente ottima, caratterizzata da una maturazione regolare delle uve, che si presentano in condizioni fitosanitarie molto buone.

Area di produzione dell’Asti Docg: oltre 10.000 ettari coltivati a Moscato Bianco
La raccolta evidenzia un ottimo equilibrio tra acidità, zuccheri e aromaticità, parametri fondamentali per la produzione sia dell’Asti Spumante Docg sia del Moscato d’Asti Docg.
Raccolta Moscato 2025: rese ridotte per salvaguardare la denominazione
Per la campagna vendemmiale 2025 è stata prevista una riduzione delle rese da 100 a 90 quintali per ettaro, di cui 5 destinati allo stoccaggio. La misura, approvata dal Consorzio, punta a contenere la produzione e garantire un equilibrio tra domanda e offerta, in un contesto congiunturale complesso.

Stefano Ricagno, presidente Consorzio Asti Docg
Questa scelta strategica mira a preservare il valore della denominazione Asti Docg, assicurando una qualità costante e competitiva sui mercati internazionali.
Dazi Usa e crisi russa: ostacoli all’export del Moscato d’Asti
Nonostante le ottime premesse qualitative, le difficoltà sul fronte export restano significative. I dazi statunitensi al 15% rappresentano un ostacolo importante, soprattutto per il Moscato d’Asti, che negli Stati Uniti realizza oltre il 60% delle vendite estere.
A questo si aggiunge il crollo degli ordini dalla Russia, storico primo mercato per l’Asti Spumante, a causa delle tensioni geopolitiche legate al conflitto. La concorrenza con il Moscato locale negli Usa - più economico, seppur di qualità inferiore - aggrava ulteriormente la situazione.
Il Consorzio Asti Docg chiede sostegno istituzionale
Secondo il presidente del Consorzio, Stefano Ricagno, è fondamentale che le istituzioni regionali e nazionali intervengano a supporto del comparto. Le misure di contenimento adottate dal Consorzio non possono da sole contrastare l’effetto congiunto di dazi e mercati in crisi. L’obiettivo resta quello di difendere la qualità e l'identità del Moscato Bianco piemontese, un'eccellenza del patrimonio enologico italiano apprezzata in tutto il mondo.
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