Scorte ai massimi storici, consumi in calo, dazi americani in arrivo e una vendemmia alle porte. In questo clima d'incertezza, il Governo ha riunito a Palazzo Chigi i principali attori della filiera vitivinicola per affrontare di petto la situazione. Al "Tavolo vino" hanno partecipato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, rappresentanti dei ministeri delle Imprese e della salute, della presidenza del Consiglio e, soprattutto, la premier Giorgia Meloni, il cui coinvolgimento è stato letto come un segnale politico forte.

Il vino finisce sul tavolo di Palazzo Chigi: confronto su export e futuro del settore
«Bene l'incontro promosso dalla presidenza del Consiglio - ha commentato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti - che ha riconosciuto il valore strategico della filiera vitivinicola e ribadito la sua centralità all'interno dell'intero sistema enogastronomico nazionale». Durante il tavolo, Coldiretti ha messo sul piatto una serie di proposte operative, a partire dalla richiesta di finanziare con urgenza la distillazione straordinaria per alleggerire le scorte, che oggi superano i 46 milioni di ettolitri: un livello mai toccato prima, che rischia di comprimere i prezzi e scoraggiare gli investimenti futuri. A questo si affianca la proposta di rafforzare i fondi per l'internazionalizzazione, puntando sulla valorizzazione delle agenzie italiane attive all'estero, e di valutare una moratoria sui finanziamenti destinata alle aziende più esposte. Nel pacchetto di misure suggerite, anche sgravi fiscali mirati agli investimenti in sostenibilità, nuove risorse per l'enoturismo come leva promozionale e la creazione di un tavolo permanente al Masaf, con l'obiettivo di coordinare promozione e comunicazione del settore in modo strutturato. Non secondaria la questione della burocrazia, che - secondo Prandini - va alleggerita: «Le procedure per la produzione, la promozione e soprattutto per l'export del vino possono essere notevolmente semplificate, affidando un ruolo centrale a un unico ente pubblico di riferimento, capace di ridurre tempi, costi e incertezze per le imprese».
A complicare ulteriormente il quadro, i fattori esterni. Coldiretti ha rilanciato l'allarme sull'esclusione del vino dal premio accoppiato nella proposta di riforma della Pac - che lo equipara a un prodotto nocivo - e ha denunciato una crescente demonizzazione mediatica che, anche a livello internazionale, rischia di erodere il valore culturale e alimentare del vino italiano. A tutto questo si aggiunge lo spettro dei nuovi dazi statunitensi, che potrebbero colpire duramente l'export nazionale per un valore stimato di oltre 317 milioni di euro, penalizzando in particolare le produzioni di nicchia e le piccole imprese. «Siamo di fronte a un momento spartiacque per il futuro del vino italiano - ha dichiarato Prandini, accompagnato dai delegati Francesco Ferreri e Dominga Cotarella - e servono misure straordinarie, rapide e coordinate per evitare che una difficoltà congiunturale si trasformi in una crisi strutturale». Un comparto che, nonostante tutto, mostra ancora segnali di vitalità. L'ultima campagna di investimenti per la ristrutturazione dei vigneti ha generato oltre 8.500 domande, per un totale superiore ai 220 milioni di euro richiesti. A dimostrazione del fatto che l'industria del vino è pronta a investire, ma ha bisogno di certezze.
Infine, il presidente di Coldiretti ha posto l'accento su un punto tanto simbolico quanto centrale: il rilancio dell'immagine pubblica del vino italiano. «È inaccettabile che il vino venga assimilato a prodotti nocivi per la salute. Il vino, consumato in modo responsabile, è parte integrante della Dieta mediterranea, riconosciuta dall'Unesco come patrimonio immateriale dell'umanità. È un alimento simbolico, che unisce convivialità, paesaggio e benessere. Riavvicinare le nuove generazioni al vino significa educarle al gusto, alla responsabilità, alla conoscenza del territorio. Difendere il vino - ha concluso - significa difendere milioni di imprese, famiglie e una cultura millenaria che ha fatto grande l'Italia nel mondo».