L’industria francese delle barriques, le botti di piccola dimensione utilizzate per l’invecchiamento dei vini pregiati, attraversa una fase di rallentamento. Nel periodo aprile 2024-marzo 2025 sono state vendute circa 540.000 botti, con un calo del 15% rispetto all’anno precedente.

L’industria francese delle barriques ha subito un rallentamento
Uno dei principali fattori di crisi è il forte aumento del prezzo del rovere francese, materia prima indispensabile per la produzione delle botti. Negli ultimi dieci anni i prezzi sono triplicati, registrando un +50% solo negli ultimi due anni. La crescita è alimentata dalla domanda di settori alternativi, come l’arredamento e l’export verso la Cina, interessata a legno privo di difetti e di alta qualità.
Al tempo stesso, il settore vinicolo francese vive una fase di difficoltà: vendemmie ridotte dai cambiamenti climatici, consumi in calo ed espianti di vigne. Anche l’export verso gli Stati Uniti ha sofferto nei mesi scorsi per effetto dei dazi introdotti dall’amministrazione Trump. Questo insieme di fattori ha ridotto la capacità d’acquisto dei viticoltori, i principali clienti dei bottai.
Secondo un rapporto pubblicato dalla Federazione Francese dei Bottai (Ftf), il fatturato complessivo si è fermato a 515,9 milioni di euro, con una flessione del 9,5% in un anno. In Francia, dove la tradizione dei bottai è spesso paragonata all’alta moda per la qualità artigianale, il calo si è fatto sentire in modo ancora più marcato, arrivando al -20%.
«Abbiamo assistito a cicli altalenanti in passato: la crisi finanziaria del 2008, la dolorosa crisi asiatica della fine degli anni ’90…» ricorda Nicolas Tiquet-Lavandier, vicepresidente della Ftf. «I membri più anziani affermano che ogni dieci anni c’è una crisi. Forse ora stanno diventando più frequenti; c’è più volatilità».
La filiera delle barriques e dei legni da invecchiamento coinvolge in Francia tra le 3.000 e le 3.500 persone, dalla preparazione del legno alla produzione delle botti. In questo contesto, spiega Eudes Baufreton, delegato generale della Ftf e del Syndicat des mérandiers de France, molte aziende hanno dovuto adattare gli orari di lavoro per gestire la riduzione degli ordini.