Il mondo del vino piemontese perde una delle sue voci più autorevoli: Pietro Toso, consigliere e direttore amministrativo della Toso Vini, storica realtà del Cuneese specializzata nella produzione di spumanti, si è spento nella giornata di domenica 21 settembre a 68 anni. L’azienda, che nel 2023 ha registrato un fatturato di circa 45 milioni di euro con due terzi del giro d’affari proveniente dall’export, perde così un uomo che ha contribuito in maniera decisiva al percorso di crescita e consolidamento internazionale.

Pietro Toso si è spento a 68 anni
Pietro Toso, ricordiamo, era entrato in azienda alla fine degli anni Settanta, affiancando il fratello Gianfranco e il cugino Massimo, rappresentanti della quarta generazione della famiglia. Fin da subito si era occupato della parte gestionale e amministrativa, diventando un punto di riferimento per i collaboratori e accompagnando la cantina in una fase di forte espansione. Con la sua presenza discreta e costante ha segnato oltre quarant’anni di storia, legando il proprio nome a quello di un marchio che oggi rappresenta una delle realtà più solide del panorama enologico piemontese.
A ricordarlo, in queste ore di dolore, è la stessa famiglia con una nota che raccoglie il sentimento di tutta l’azienda: «La famiglia Toso, insieme a tutta l’azienda, annuncia con grande dolore la scomparsa di Pietro Toso, consigliere e direttore amministrativo della società. Pietro, 68 anni, era entrato in azienda alla fine degli anni ’70, affiancando il fratello Gianfranco e il cugino Massimo, quarta generazione della famiglia Toso. Con il suo lavoro ha contribuito in modo determinante alla crescita e allo sviluppo dell’azienda sia in Italia sia all’estero. La sua passione e l’instancabile dedizione al lavoro restano un’eredità preziosa, già raccolta dalla figlia Chiara, oggi attiva in azienda, e tramandata anche a Roberta e Andrea. La società esprime la propria vicinanza alla famiglia e alla moglie Paola in questo momento di grande dolore e si unisce al lutto di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui».