C’erano una volta le superofferte, quelle “da volantino”, quelle legate alle carte fedeltà, i 3x2 e i super sconti. I supermercati italiani facevano a gara per proporne di più ai loro clienti, al punto che i prodotti scontati erano arrivati a rappresentare quasi un terzo di quelli in vendita. Con il lockdown tutto ciò ha subito una brusca frenata. In questi giorni i prodotti scontati nei punti vendita delle catene della grande distribuzione sono calati al di sotto del 20% (e parte di questi sono uova e colombe pasquali, che registrano rispetto all’anno scorso un calo delle vendite di anche oltre il 30%), quando ultimamente la media era del 26%.
Offerte come queste se ne vedono sempre meno nei supermercati
Insomma, cosa sta succedendo? I numeri, innanzitutto, vengono confermati da
Romolo De Camillis di Nielsen Connect Italia, che al Sole 24 Ore ha spiegato: «Registriamo un livello di promozioni inferiore nel carrello della spesa. Per trovare un livello così basso, bisogna tornare indietro agli ultimi anni dello scorso millennio, nell’era pre euro». In altre parole, una vita fa. A spiegare il fenomeno, legato all’emergenza di queste settimane, non possono che essere i rappresentati delle grandi catene di distribuzione.
Qualcuno di loro ammette effettivamente un calo, altri parlano di “rimodulazioni” dell’offerta, altri ancora di un approccio diverso alla spesa da parte dei consumatori. Chi ammette la battuta d’arresto delle promozioni è
Domenico Brisigotti, direttore Food di Coop Italia: «Le vendite promozionali si sono ridotte sensibilmente con il lockdown – dice – e pensiamo che la tendenza aumenterà nelle prossime settimane. È cambiato il modo di fare la spesa con grande velocità e prestando più attenzione alla sicurezza che alle offerte»
Da Conad (
che di recente ha acquisito il marchio Auchan Italia), arriva invece una parziale smentita: «Non ci sono state variazioni alle iniziative promozionali – è l’opinione di
Francesco Avanzini, direttore generale di Conad – ma la pressione complessiva è calata perché gli acquisti delle famiglie si sono concentrati su prodotti che non erano oggetto delle nostre promozioni».
Anche Esselunga conferma che, al contrario di quel che accade in altri supermercati, le sue offerte sono rimaste invariate: «Non abbiamo diminuito il numero dei prodotti e nemmeno la frequenza delle campagne – fanno sapere dall’azienda – Nonostante questo c’è stato un calo delle vendite di questi prodotti in offerta perché i clienti hanno preferito quelli di prima necessità». Offerte invariate anche da parte di Carrefour Italia, che pure preferisce non rilasciare dichiarazioni ufficiali.
Chi invece parla di rimodulazione dell’offerta è Basko, la catena di supermercati presente perlopiù in Piemonte e Liguria: «Abbiamo rivisto le promozioni in funzione della disponibilità dell’industria di marca che non riusciva a fare fronte ai volumi richiesti, perché a marzo gli acquisti sono cresciuti di un quarto – spiegano dall’azienda – Per i prodotti con il nostro brand, la disponibilità è lievemente calata di un paio di punti e inoltre abbiamo rimodulato l’offerta dei prodotti del largo consumo confezionato, dove la pressione è calata di 8 punti percentuali».