Ulteriori restrizioni sono in vista, ma l’ultimo dpcm non è affatto piaciuto nemmeno ai distributori come abbiamo già avuto modo di raccontare testimoniando l’insoddisfazione del mondo del cibo, del vino, del caffè e dei drink. A rafforzare questa malumore si è aggiunta la lettera che Carmelo Nigro, presidente di Cateringross (gruppo italiano di distributori alimentare nel fuori casa) ha inviato al premier Giuseppe Conte. Lo stato d’animo in casa Cateringross è stato definito di «disagio e delusione».
Carmelo Nigro
Il gruppo conta 40 aziende che operano su tutto il territorio nazionale e serve 60mila tra
ristoranti, pizzerie, hotel, ma anche mense scolastiche, ospedali, carceri. I cardini attorno alla quale ruotano la pacata polemica sono sempre gli stessi: la ristorazione è un servizio primario e le condizioni di essa sono ormai da mesi
drammatiche.
“I ristoranti - aggiunge il presidente - sono tra le
categorie che hanno adottato
ogni strumento per la sicurezza degli ospiti, persone adulte, responsabili, che vivevano la
cena come un momento di benessere”.
E poi, ancora, il
triste ritornello delle cene annullate che generano una crisi profonda nel momento in cui anche i pranzi di lavoro si sono ridotti al lumicino a causa dello smart working. La chiave sono i ristoranti perché “se non lavorano i ristoranti - prosegue la missiva - neppure noi riusciremo a lavorare con uno
spreco enorme di materie prime che giacciono nei nostri magazzini, con cali di
fatturato che, nel corso di quest’anno, si sono già ridotti del 50% e con famiglie che non riusciranno a farcela”.
Infine la richiesta di “un’attenzione particolare anche alla nostra
categoria; un’
attenzione dal punto di vista economico ma anche il riconoscimento di un settore, quello della distribuzione alimentare per la ristorazione, finora mai tenuto in considerazione”.