La terra toscana - così ricca di storia e tradizioni, di cultura e artigianato - è la culla di molti prodotti amati in tutto il mondo. Tra il buon cibo ed eccellenti vini, passando dall’arte rinascimentale a panorami spesso ripresi nelle pellicole dei film, il sigaro Toscano è senza dubbio un’altra testimonianza del buon vivere di questa regione. Nacque a Firenze nel 1815, duecento anni fa, grazie ad un evento casuale e straordinario, che affonda le radici a cavallo tra storia e leggenda: era il mese di agosto quando un inatteso temporale estivo bagnò irrimediabilmente una grossa partita di tabacco lasciato ad essiccare all’esterno della manifattura.

Si decise di aspettare che il sole facesse il suo corso, asciugando il tutto. Il bagnamento del Kentucky aveva però innescato il processo di fermentazione, allora mai usato; questa reazione naturale diede al sigaro un gusto completamente nuovo, che piacque immediatamente al pubblico. Un puro incidente, un caso che ha dato vita al famoso Stortignaccolo, poi entrato regolarmente in produzione nel 1818. Da allora nulla è cambiato nella ricetta originaria: solo tabacco Kentucky e acqua, la stagionatura, la lavorazione delle mani esperte delle sigaraie di Lucca.
Per celebrare questo anniversario, Manifatture Sigaro Toscano ha realizzato due prodotti in edizione limitata: il primo è il “Garibaldi Il Grande”, sigaro che ha la stessa miscela del Garibaldi, ma con dimensioni più grandi ed una pancia più pronunciata. La sua maturazione e stagionatura breve lo rendono un sigaro equilibrato, morbido e piacevole per gli appassionati o per i neofiti che vogliono un sigaro leggero. Il secondo si chiama “Toscanello Granducato”, un ammezzato unico grazie ad una lunga stagionatura e all’utilizzo di solo tabacco italiano, sia per la fascia che per il ripieno. Sigaro elegante, rotondo e corposo, custodito in una confezione speciale in legno da 10 pezzi.
Lo Stortignaccolo si presta all’abbinamento con numerosi vini e distillati, ma anche con alimenti come il cioccolato. Una delle migliori degustazioni è quella con il distillato principe della produzione italiana: la grappa, ma anche con vini morbidi ad alta gradazione, passiti, marsala, vinsanti, vini chinati e vendemmie tardive. E perché no, anche con una buona birra artigianale. Sono tante le esperienze che si possono fare bicchiere alla mano, in genere gli abbinamenti possono essere per similitudine o per contrasto, in questo secondo caso l’alcol ammorbidisce la fumata, contribuisce a bilanciare la nota amara del sigaro e la sua potenza. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta per una degustazione made in Italy di grande gusto e fascino.
fonte: Manifatture sigaro Toscano