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Cocktail, i sette miti da sfatare Less is more e il ghiaccio non annacqua

In vista dell’estate Campari Academy sfata i miti legati alla degustazione di cocktail e prosegue il suo tour in giro per l’Italia per sensibilizzare consumatori e bartender sul concetto di “bere bene”. Il concetto di base è: ogni cocktail ha la sua ricetta imprescindibile, il suo bicchiere e il suo momento giusto per essere servito

 
26 giugno 2017 | 10:55

Cocktail, i sette miti da sfatare Less is more e il ghiaccio non annacqua

In vista dell’estate Campari Academy sfata i miti legati alla degustazione di cocktail e prosegue il suo tour in giro per l’Italia per sensibilizzare consumatori e bartender sul concetto di “bere bene”. Il concetto di base è: ogni cocktail ha la sua ricetta imprescindibile, il suo bicchiere e il suo momento giusto per essere servito

26 giugno 2017 | 10:55
 

Per chi di cocktail se ne intende, è facile identificare quale sia il livello di qualità di un cocktail con una semplice occhiata. Ma non tutti siamo esperti e per questa calda estate Campari Academy fornisce qualche utile consiglio su come riconoscere un buon cocktail, come scegliere il cocktail giusto, come degustare un cocktail senza esagerare con le quantità.

Cocktail, i sette miti da sfatare Less is more e il ghiaccio non annacqua

Questi ed altri contenuti legati alla professione del bartender saranno oggetto del viaggio per l’Italia, in 23 tappe, per fare formazione sui barman, figura professionale sempre più centrale e sempre più vicina ad un ruolo educativo dei consumatori. Il tour, realizzato da Campari Academy, è reso possibile grazie ad un truck appositamente allestito e si inserisce nell’ambito del progetto #Beremeglio lanciato da Federvini e Fipe a sostegno del consumo responsabile e della qualità del servizio all'interno dei pubblici esercizi italiani.

Ecco nel dettaglio i 7 miti da sfatare, realizzati grazie al supporto dei bartender dell’academy:
 

  1. Un Cocktail con poco ghiaccio, please
    Un cocktail con tanto ghiaccio non si annacqua, anzi è esattamente il contrario: un’abbondante quantità di ghiaccio crea “l’effetto iceberg” necessario per tenere il cocktail fresco più a lungo e rallentare la diluizione dei liquidi.
  2. Il cocktail è “ristretto” se il bicchiere è piccolo
    Il bicchiere è parte integrante della ricetta. Ogni cocktail ha i suoi ingredienti, le sue dosi corrette e il suo bicchiere per essere all’altezza del proprio nome. Ad esempio, per il Cosmopolitan e il Manhattan è necessaria la coppa.
  3. Il cocktail non è cool se ha pochi ingredienti
    Less is more: come dimostrano molti dei cocktail che hanno scritto la storia della Mixology (Negroni, Aperol Spritz e Gin Tonic, solo per citarne alcuni), il mix perfetto è spesso composto da solo 2 o 3 ingredienti sapientemente combinati.
  4. I cocktail dolci e fruttati sono più leggeri
    Non è vero. I cocktail dal gusto dolce non sono necessariamente leggeri, così come quelli bitter non sono sempre forti. Alcuni cocktail a base di rum sono dolci, ma hanno una gradazione alcolica più alta della media.
  5. Non si “sente” l’alcol … è possibile aggiungerne un po’?
    Il segreto di un cocktail perfetto sta nell’equilibrio dei suoi ingredienti, nella giusta diluizione e temperatura. Quando l’alcol non si “sente” molto significa che il cocktail ha rispettato il bilanciamento degli ingredienti, amalgamando in modo corretto tutti i sapori. La presenza invadente e pungente dell’alcol, spesso, è sintomo di un cocktail non preparato a regola d’arte.
  6. Tra una fetta di arancia e un ombrellino non c’è differenza
    In realtà, anche la guarnizione è parte integrante e imprescindibile della ricetta. Ad esempio, un Americano senza la fettina d’arancia e la scorza di limone non può essere un vero Americano.
  7. Un buon cocktail è come il total black… perfetto per ogni occasione
    Ogni cocktail ha il suo momento. Il gusto bitter è perfetto per l’aperitivo perché stimola l’appetito. I long drink (Mojito, Gin Tonic), i cocktail sour (Daiquiri) e quelli più sofisticati (Old Fashioned, Boulevardier) si apprezzano maggiormente dopo cena.

Per informazioni: www.campariacademy.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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