Si è svolta alla Fiera Campionaria di Bergamo, l’8ª edizione del Trofeo Fiorenzo Baroni, evento organizzato dall’Associazione cuochi bergamaschi in memoria del co-fondatore dell’associazione Fiorenzo Baroni.
La manifestazione è stata patrocinata dalla Camera di Commercio di Bergamo e dell’Unione cuochi Regione Lombardia. Come da tradizione il concorso ha messo alla prova i cuochi con la Cucina calda in una gara individuale ad eliminazione diretta.
Mattia Giacomelli, Luca Mascheretti e Matteo Corridori
A vincere è stato
Mattia Giacomelli di Prata Camportaccio (So) a cui è andato un premio da 500 euro. Dietro di lui,
Matteo Corridori di Tramezzina (Co) che ha intascato 300 euro. Sul gradino più basso invece
Luca Mascheretti di Marchiolo (Va) che ha ottenuto un premio da 100 euro.
Sei erano i cuochi iscritti al concorso: oltre ai primi tre classificati hanno partecipato Davide Bontempo di Solbiate Olona (Va) e Andrew Regazzoni di San Pellegrino Terme (Bg) e Mirko Ravasio di Pulciago (Lc).
A giudicare i piatti presentati dai cuochi Sergio Mauri, chef patron stellato comense e vicepresidente Ass. Cuochi Como; Fabio Sanga, Associazione cuochi Bergamo; Luigi Vavassori, Associazione cuochi Bergamo; Riccardo Carnevali, segretario dell’Unione cuochi Regione Lombardia Fic e Lorena Lo Presti, Associazione cuochi Milano.
Ogni batteria ha utilizzato la materia prima del proprio paniere ricevuto nella prima fase della competizione. Ingredienti comuni a tutti ed obbligatori in ogni batteria, sono stati: i Galletti Vallespluga, il riso Salera, e il Branzi Casera Monaci.
Ogni concorrente ha avuto a disposizione mezz’ora di tempo per realizzare il proprio piatto in 6 mezze porzioni d’assaggio e un piatto finito da porzione intera per la valutazione oggettiva della presentazione della ricetta.
«Quest’anno - afferma
Fabrizio Camer, vice presidente Associazione cuochi Bergamo - abbiamo volutamente messo in difficoltà i nostri concorrenti con abbinamenti azzardati nelle mistery box il professionista infatti si riconosce anche nell’addomesticare anche i gusti più invasivi».