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Basque Culinary World Prize Riconoscimento a Josè Andrés

Il progetto World Central Kitchen dello chef asturiano è stato giudicato una risposta forte, globale e stimolante alla pandemia del Covid 19, materializzazione di uno sforzo collettivo senza precedenti.

 
23 luglio 2020 | 18:20

Basque Culinary World Prize Riconoscimento a Josè Andrés

Il progetto World Central Kitchen dello chef asturiano è stato giudicato una risposta forte, globale e stimolante alla pandemia del Covid 19, materializzazione di uno sforzo collettivo senza precedenti.

23 luglio 2020 | 18:20
 

Lo chef José Andrés è stato nominato vincitore del Basque Culinary World Prize 2020 per il suo progetto World Central Kitchen (WCK). Andrés è stato scelto per la sua risposta gastronomica globale e collaborativa alla sfida più impegnativa del nostro tempo: il COVID-19.

José Andrés - Basque Culinary World Prize Riconoscimento a Josè Andrés

José Andrés

Secondo la giuria del BCWP, José Andrés rappresenta gli sforzi fatti dagli chef di tutto il mondo per cercare di dare una risposta alle sfide avanzate dalla crisi, e è stato scelto perché impersona lo spirito collaborativo indispensabile in tempi così critici. La determinazione, rapidità ed efficienza dimostrate da Andrés a fronte della crisi del COVID-19 hanno stimolato anche altri professionisti a lanciare programmi per risollevare il settore della ristorazione.
 


José Andrés viene riconosciuto come ispiratore da molti tra coloro che hanno deciso di promuovere iniziative a livello locale, divenendo un simbolo globale dell’impegno degli chef durante la crisi. Il Basque Culinary World Prize, alla quinta edizione, una discussione a livello globale sul ruolo degli chef nell'introduzione di cambiamenti sociali, ed è oggi considerato il Premio Nobel della gastronomia.


BCWP ha voluto segnalare, oltre al lavoro di Andrés, quello svolto da altri 10 chef, con una speciale menzione a:

•    Mariana Aleixo, per il suo lavoro nelle favelas di Rio de Janeiro con Maré de Sabores;
•    Elijah Amoo Addo, per progetti quale Food for All Africa e Chefs on Wheels in Ghana;
•    Greg Baxtrom, per le importanti iniziative di benficienza a New York in occasione della pandemia;
•    Simon Boyle, per gli aiuti a persone disagiate con il suo Brigade a Londra;
•    Tracy Chang, per Off Their Plate e Project Restore Us a Cambridge, Massachusetts;
•    David Hertz di Gastromotiva per l’istituzione di banchi alimentari e altre iniziative in Brasile e  Messico;
•    Ed Lee, per il suo lavoro a favore dei dipendenti dei ristoranti in tutti gli Stati Uniti;
•    Juan Llorca, in Spagna, per l’aiuto dato ai genitori durante il lockdown fornendo ricette semplici e sane per i ragazzi;
•    Nicole Pisani, di Chefs in Schools nel Regno Unito, per avere fornito cibo a giovani disagiati durante la chiusura delle mense scolastiche.
 
José Andrés, chef spagnolo americano proprietario di una catena di ristoranti negli Stati Uniti, ha fondato WCK dieci anni fa riunendo chef di tutto il mondo con la missione di fornire una risposta globale e cooperativa a situazioni di emergenza.
 
WCK ha assunto un ruolo importante a fronte delle sfide create dalla pandemia. Quando la diffusione del virus ha cominciato a crescere, José Andrés è sceso in campo in diverse città degli Stati Uniti e in Spagna. In Spagna, nei momenti peggiori della crisi, WCK WCK gestiva circa 150 cucine in 10 città in collaborazione con chef locali, con banchi alimentari, con la Croce Rossa, mostrando di essere divenuta, durante la pandemia, un’iniziativa di collaborazione globale tra chef di tutto il mondo.

Il vincitore è scelto da una giuria costituita dai più importanti chef ed esperti alimentari del mondo. Presieduta da Joan Roca (El Celler de Can Roca), ne fanno parte personaggi conosciuti nel settore gastronomico come Ferrán Adrià (El Bulli Foundation), Mauro Colagreco (Mirazur), Gastón Acurio (Acurio Restaurants), Manu Buffara (Manu), Dan Barber (Blue Hill Farm), Eneko Atxa (Azurmendi), Dominique Crenn (Atelier Crenn), Andoni Luis Aduriz (Mugaritz), Enrique Olvera (Pujol),  Trine Hahnemann (Hahnemanns Køkken) e Yoshihiro Narisawa (Les Créations de Narisawa).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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