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Banqueting e catering in crisi: -60% di fatturato

Il 2021 non ha fatto segnare la tanto sospirata ripresa, dopo un 2020 di incassi praticamente azzerati. Il futuro? Per le imprese nel settore servono flessibilità e snellimento delle procedure

di Berto Silva
 
30 marzo 2022 | 16:09

Banqueting e catering in crisi: -60% di fatturato

Il 2021 non ha fatto segnare la tanto sospirata ripresa, dopo un 2020 di incassi praticamente azzerati. Il futuro? Per le imprese nel settore servono flessibilità e snellimento delle procedure

di Berto Silva
30 marzo 2022 | 16:09
 

Qual è lo stato dell’arte e quali sono le sfide future del settore legato al banqueting e catering? Questi i temi toccati dall’Assemblea annuale di Anbc - l’Associazione Nazionale Banqueting e Catering

Banqueting e catering, non si arrestano le perdite: -60% di fatturato

Banqueting e catering, la visione di Confcommercio 

Il primo intervento ha visto i saluti di Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio: «Porto la mia vicinanza al comparto e alle imprese del settore banqueting penalizzate in questi due anni lunghi e imprevedibili, che hanno reso difficilissima una professione che vive di eventi, socializzazione e contatto umano. E che proprio nel turismo ha una leva fondamentale. Il quadro congiunturale è drammatico, la guerra in Ucraina ha amplificato crisi economica e sta frenando la crescita mentre accelera l’inflazione. Serve un’azione più rapida per ridare ossigeno al sistema imprenditoriale, serve risposta economica delle Istituzioni con aiuti di Stato, congiuntamente agli Stati membri dell’Ue. Accesso al credito e moratorie dei prestiti bancari, fino alle compensazioni extra costi determinati dal caro carburante. L’unica strada per uscire dalla crisi è sostenere sistema imprenditoriale, far lavorare le aziende». 

Le associazioni a sostegno delle imprese 

A seguire è intervenuto Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio: «Stiamo vivendo crisi che continuano a rigenerarsi e che cadono su imprese e famiglie. Ci rendiamo conto della grande consapevolezza delle gravose responsabilità di chi come Anbc è impegnata per sostenere le imprese associate. Abbiamo dinanzi due scenari diversi: il primo, che riguarda il mondo delle imprese bloccate da mesi con eventi rinviati o cancellati, con fatturati crollati, fallimenti e perdite di posti di lavoro; dall’altra, il mondo dell’associazionismo che magari non è riuscito ad ottenere quanto richiesti ai tavoli istituzionali ma che non si è risparmiato di portare le istanze di tutti i settori e di rappresentarli. Di fatto, ci sono stati provvedimenti insufficienti - lo stato comatoso del debito pubblico italiano e l’incognita stagflazione non hanno aiutato - ma quanto hanno ricevuto le aziende seppur poco è stati frutto del nostro lavoro, tra lo studio dei provvedimenti e dell’attività emendativa». 

 

 

Una crisi che non si placa: -60% 

A tracciare lo stato delle imprese del banqueting e del catering Paolo Capurro presidente dell’Associazione Nazionale Banqueting e Catering: «Sono trascorsi 4 anni da quando abbiamo deciso di riconoscerci in un’associazione insieme ad altri imprenditori, con la stessa visione e in cerca di sinergie. Il nostro settore è sempre stato un comparto confuso nel mare magum - senza mai una vera identità - della ristorazione e del turismo. I dati del banqueting pre-pandemia hanno visto 100mila occupati, 2 milioni e mezzo di euro di fatturato, 6 miliardi di indotto, 1 milione di eventi l’anno. Il settore del "wedding destination" - matrimoni di persone straniere in Italia - ha segnato 1 milione e mezzo di arrivi generando un fatturato di 600 milioni di euro. Numeri importanti che rappresentano punti percentuali strategici del nostro Pil. Nel 2020, invece, è andato perduto il 95% di fatturato. Poi vi è stata una piccola ripresa delle attività nel luglio 2021 che si è arrestata di nuovo per via della variante Covid, Omicron, che ci ha visto perdere ancora il 65% degli introiti in un mese. Alla fine del 2021 la media del fatturato del comparto banqueting ha perso il 55/60%. Dobbiamo aiutare le imprese a superare la crisi ma anche a crescere, attraverso nuovi strumenti come la digitalizzazione». 

Banqueting e catering, non si arrestano le perdite: -60% di fatturato

Il futuro? Flessibilità e snellimento delle procedure 

All'Assemblea è intervenuta anche Tiziana Nisini, sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali. «Se c’è incertezza non si può fare programmazione. Al massimo è possibile nel breve periodo ma non a medio-lungo termine - ha evidenziato - Il tema lavoro è strategico e la politica dovrebbe lavorare per trasformare i contratti determinati in indeterminati. Il momento è complesso, mancano lavoratori stagionali a fronte di misure di assistenzialismo che non aiutano il mondo imprenditoriale, né il settore dell'agricoltura che ha sofferto per mancanza di personale pur non essendosi mai fermato per garantire le derrate alimentari. Il futuro è la flessibilità e lo snellimento delle procedure per favorire le imprese a tornare a produrre». 

Un'estate senza restrizioni 

Importante anche l'intervento di Andrea Costa, sottosegretario del Ministero della Salute: «Siamo vicini a un settore che più di altri - in questa crisi - ha pagato un prezzo altissimo. In questo quadro ringrazio le associazioni di categoria che hanno svolto un ruolo fondamentale anche per stemperare, seppur legittime, le tensioni sociali. Ora è necessario cambiare paradigma ed essere protagonisti di un cambiamento. Certamente, viviamo l’emergenza ma bisogna portare anche un contributo costruttivo per il post-pandemia. In questi due anni complicati, l’Italia ha dimostrato di essere un grande Paese, anche nel rispetto delle regole da parte dei cittadini. Adesso è possibile pensare ad un’estate senza restrizioni affinché le imprese di questo settore possano tornare a lavorare. Finisce lo stato di emergenza ma non la pandemia, quindi servirà comunque prudenza». 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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