La Carrubba è una trattoria storica del territorio nebroideo aperta nel 1980 a Sant’Agata di Militello. Gusto, memoria, tradizione e territorio sono i valori che ispirano la cucina della chef Rosalia Pruiti, sin dall’apertura. La trattoria è specializzata in piatti della tradizione siciliana. Protagonisti tanti presidi Slow Food siciliani e prodotti locali, biologici e di stagione, buoni e giusti, rispettosi del territorio. Prodotti che nascono dal lavoro e dalla passione di produttori locali che mettono al primo posto la qualità e l’approccio sostenibile.

L'arancino proposto da La Carrubba
L’Alleanza Cuochi Slow Food
La Carrubba fa parte dell’Alleanza Cuochi Slow Food, il patto fra cuochi e piccoli produttori finalizzato a promuovere i cibi buoni, giusti e puliti del territorio, rispettare l’ambiente e salvare la biodiversità. Un valore aggiunto per i consumatori che hanno la certezza di trovare prodotti del territorio di altissima qualità, controllati e certificati. La guida del Gambero Rosso 2026 ha inserito La Carrubba fra i migliori ristoranti d’Italia, assegnando un gambero.
La famiglia Morgano e la cucina dei Nebrodi
La trattoria è guidata da Calogero Morgano che, con scelta coraggiosa, ha lasciato anni fa il pubblico impiego, per dedicarsi al locale di famiglia aperto nel 1980 in contrada S. Leo. In cucina c’è la zia settantenne, chef Rosalia Pruiti, che si muove tra i fornelli insieme alla nipote Mariagrazia, a cui sta trasmettendo il sapere e i sapori della vera cucina nebroidea.

Calogero Morgano de La Carrubba
Con una spettacolare vista sul mare di Alicudi, Calogero Morgano, titolare, e la chef Rosalia Pruiti, sua zia, propongono antipasti come la porchetta a bassa temperatura e il prosciutto crudo nebroideo stagionato 36 mesi, i grandi classici come i maccheroni fatti a mano con sugo al suino nero dei Nebrodi e secondi veraci: costolette, puntine, salsiccia, braciolette (involtini) di filetto al pistacchio; nonché una carta dei vini più da ristorante che da trattoria (con circa 400 referenze).
Demenna: il nuovo volto della ristorazione a San Marco d’Alunzio
Demenna era un'antica città o forse un insieme territoriale della Sicilia orientale, fondata da coloni di Sparta, importante in epoca bizantina e in seguito diede il nome al Val Demone, una delle tre circoscrizioni amministrative in cui fu divisa la Sicilia dall’invasione araba al periodo borbonico. Il vecchio borgo corrisponde a San Marco d'Alunzio. Conquistata dai musulmani, perse la sua importanza, fino alla dominazione normanna, allorquando cessò di esistere come borgo autonomo.

La vista sul mare di Alicudi da La Carrubba
Oggi, in questi luoghi incantati sorge San Marco d’Alunzio, in cui i giovanissimi chef Martina Dodeci e Rushan Xhafaj hanno deciso di aprire il loro Luogo di Ristoro, dandogli il nome di Demenna, per costituire una sorta di estensione del loro essere, del loro pensiero, dei loro valori, attraverso un non comune concetto di accoglienza, soprattutto in termini gastronomici e dei relativi “gesti” necessari per coccolare l’avventore.
Il percorso di Rushan Xhafaj e Martina Dodeci
Rushan Xhafaj, dopo la borsa di studio ad Alma, ha delle esperienze significative: dal suo mentore Filippo Sinisgalli al Palato Italiano, al Miramonti l’Altro da Philippe Léveillé, da Matteo Vigotti ma anche al tre stelle Michelin Waterside Inn di Michel Roux in Inghilterra, per concludere come Executive Chef di Arima Hotel a San Sebastian nei Paesi Baschi.

Gli staff del La Carrubba e della Demenna
Martina, anche lei dopo gli studi ad Alma con la migliore tesi del suo corso, si offre come volontaria in Sud America e al rientro riscopre il valore “essenziale” del cibo e dopo aver toccato con mano la vera cucina della tradizione dallo chef Massimo Gatti. Al Palato Italiano con lo chef Filippo Sinisgalli scopre la bellezza che risiede nella cucina italiana, a Copenaghen, al tre stelle Michelin Geranium di Rasmus Kofoed l’esaltazione dell’ingrediente e la trasformazione imposta dalla natura. Conclude il suo viaggio nel mondo scoprendo la cucina basca in Spagna.

L'Etna Rosso 2022 servito durante la cena
I due, divenuti marito e moglie, quando tornano in Sicilia, portano con sé una grande ricchezza sociale e culinaria, derivante dall’aver vissuto negli ultimi anni a contatto con diverse culture e in differenti nazioni, tanto da essere insigniti dal TheFork Awards 2024, il prize per i ristoranti più promettenti.

Tartare di scottona su crema di robiola affumicata (Demenna)
La cena a quattro mani: La Carrubba e Demenna
Nella serata dello scorso 30 ottobre, i Ristoranti La Carrubba e Demenna hanno allietato una serata a quattro mani con il seguente menu. Viene subito servito lo spumante metodo classico Muro Saemper rosè. E si comincia con Tartare di scottona su crema di robiola affumicata (Demenna), in cui la tradizione della carne viene posta in connessione con un formaggio meno tradizionale nei Peloritani.

Etna Bianco 2023
E si continua quasi contemporaneamente con una classica Porchetta di maialino nero con cipolla rossa di Tropea su crostone, un must della tradizione peloritana (La Carrubba). Viene portato il vino bianco del 2023.

Porchetta di maialino nero con cipolla rossa di Tropea su crostone
Poi si passa a un primo antipasto: Declinazione di cavolfiore, pesto di cicoria e crema all'aglio nero di Nubia (Demenna). Un piatto intrigante, in cui il cavolfiore, trattato al vapore, viene corredato da zeste di mandorla, crema di mandorla, pesto di cicoria e bottoni di crema di aglio nero di Nubia, con un risultato gustativo sorprendente, che oscilla tra l’acidità della verdura e la grassezza dei semi.

Declinazione di cavolfiore, pesto di cicoria e crema all'aglio nero di Nubia (Demenna)
Poi arriva l’Arancino di zucca su crema di patate novelle dell'Etna, zafferano e tartufo dei Nebrodi (La Carrubba), in cui la perfezione della realizzazione strutturale fa da pendant alla perfezione gustativa, seppur nella semplicità del ripieno, forse anche perché la salsa è stata completata dalla sapida croccantezza di dadini di guanciale di suino nero dei Nebrodi.

Arancino di zucca su crema di patate novelle dell'Etna, zafferano e tartufo dei Nebrodi (La Carrubba)
Quindi arrivano le Busiate perciasacchi, guancialotto di suino nero e porcini (La Carrubba). Un piatto asciutto, confortante ad alta intensità gustativa, dove la crema di zucca riesce ad equalizzare la forza vegetale dei porcini e quella grassa del suino, anche con il supporto delle erbe aromatiche dei Peloritani. Quindi viene servito il rosso del 2022.

Busiate perciasacchi, guancialotto di suino nero e porcini (La Carrubba)
E arriva la Terrina Nebrodi - Segovia, millefoglie di patate, coulis di more (Demenna), in cui la carne a fette sottili viene posta a strati, includendo le parti più grasse e le patate lesse, in una terrina in ceramica o terracotta, detta "Segoviana" e servita con una salsa di more, per cui l’acidità derivante dalla frutta arricchisce il boccone ammorbidendo i sentori grassi: da eleggere piatto della serata!

Terrina Nebrodi - Segovia, millefoglie di patate, coulis di more (Demenna)
Alla fine, è stato servito uno strepitoso vino liquoroso da uve di malvasia, utilizzato per l’abbinamento del dolce: Kadaif, cremoso alle noci e gelato alla cera d'ape nera sicula (Demenna). Il kadaif è un tipo di pasta filata molto sottile, simile a vermicelli o capelli d'angelo, usata per preparare dolci e pasticcini, soprattutto nella cucina turca, greca e mediorientale, e questa composizione tradisce le origini albanesi dello chef.

Il Malvasia 2022 che ha accompagnato il dolce
Due ristoranti, un legame gastronomico
Sicuramente l’iniziativa meritoria pone l’attenzione sulla storia dei due ristoranti che, ovviamente, ha percorsi diversi nel tempo e nelle modalità di interpretazione del territorio e del suo sentire gastronomico: dalla solida cucina della tradizione totale del primo alla cucina tradizionale innovativa del secondo, i due “saperi di cucina” si intrecciano sempre più indissolubilmente in una storia che deve ancora scoprire i prossimi capitoli (quelli più belli).
C.da San Leo 90 98076 Sant'Agata di Militello (Me)
Lun-Dom 12:00-15:30, 19:30-23:30