È Giuseppe Bizioli, cuoco del ristorante Ö Vittorio di Recco (Ge), ad aggiudicarsi il titolo di miglior zuppa di pesce d’Italia 2025. Il suo Ciuppin ligure ha avuto la meglio su concorrenti agguerriti alla 23ª edizione della Gara Nazionale dei Brodetti e delle Zuppe di Pesce, evento di punta del BrodettoFest di Fano (Pu). Non è la prima volta che Bizioli conquista il gradino più alto del podio: aveva già vinto nel 2023. «Un tempo era un piatto povero - racconta lo chef - oggi è diventato un piatto delle feste, arricchito da pesci più pregiati». Bizioli succede a Daniele Tantucci di Senigallia, vincitore dell’edizione 2024 con il brodetto all’anconetana.
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Il Ciupin di Giuseppe Bizioli, vincitore del Brodettofest 2025
Con Bizioli salgono sul palco al secondo posto Danile Zennaro, con il "Brodetto della Serenissima" che abbina pesci dell'Adriatico con le erbe delle Barene della laguna veneziana, chef del ristorante Al Giubagio di Venezia e al terzo Domenico Ruggeri, chef del Ristorante Mare e Monti di Termoli (Cb), con la ricetta ‘Bro.Det 3.0’, originale re interpretazione in chiave antipasto (è un cannolo ripieno) di una una zuppa di pesce mixata fra la tradizione abruzzese e quella molisana.
BrodettoFest, origini e caratteristiche del Ciuppin
Il Ciuppin è una zuppa di pesce tipica della costa ligure, particolarmente diffusa tra Genova e il Levante. Un piatto originariamente nato per recuperare il pesce meno pregiato o invenduto. La ricetta, che varia da famiglia a famiglia, si basa su pesci da zuppa come gallinella, palombo, razza, accompagnati da crostacei come canocchie, molluschi e pomodoro. L'aglio, il prezzemolo e un tocco di aceto completano il sapore. «Il segreto - spiega Bizioli - è la lenta cottura e la scelta del pesce fresco. Ho cercato di rispettare la tradizione con qualche piccolo aggiornamento nei tempi e nei metodi di preparazione».

Giuseppe Bizioli con il suo Ciuppin ligure
E la caratteristica, apprezzata dalla giuria tecnica, come da quella popolare, è l'assenza di spine (lische), perchè il pesce è sfilettato. Una caratteristica condivisa anche dagli altri due piatti finalisti, a conferma di come il brodetto (uno dei piatti principi della cucina di mare) oltre che in versione tradizionale (che continua a piacere e animare il confronto fra le varie località di mare, dove è un fortissimo elemento di richiamo turistico) oggi si può degustare anche in versione più ricercata e da alta cucina.
E non casualmente Flavio Cerioni, noto ristoratore e membro della Confraternita del brodetto, ricorda come «Il brodetto ha mantenuto lo spirito originario pur evolvendosi. Oggi cambia da porto a porto, ma l’anima resta quella delle cucine di bordo». Come dire, ci sono tanti modi di presentare oggi una zuppa di pesce o un brodetto, ma sua anima resta intatta e il meriuto di Brodettpfest è proprio quello di celebrare un piatto simbolo di una cultura marinara, valorizzando la tradizione, senza temere di traghettarla verso il futuro.
BrodettoFest, una gara che unisce le diverse tradizioni italiane
Il BrodettoFest è l’unico evento nazionale dedicato interamente alle zuppe di pesce. La gara, organizzata da Confesercenti Pesaro e Urbino, in collaborazione con enti locali e regionali, coinvolge cuochi professionisti provenienti da tutta Italia, mentre la giuria, presieduta da Alberto Lupini (direttore di Italia a Tavola), era composta da esperti come lo chef pentastellato Igles Corelli, l'esperta di cucina e già fondatrice di Giallo zafferano, Sonia Peronaci, e il critico enogastronomico de Il Resto del Carlino Davide Eusebi, esperto di tutte le tradizioni della costa adriatica.

Il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini con Sonia Peronaci e Igles Corelli
Ogni regione marittima italiana ha una propria interpretazione della zuppa di pesce. A Livorno si prepara il caciucco, con almeno cinque varietà di pesce; ad Ancona, la tradizione prevede tredici specie diverse, simbolo degli apostoli. In Sardegna si accompagna con pane di patate; nelle Eolie si usano spezie come lo zafferano; in Salento si serve con cicoria. A Venezia, il protagonista è il baccalà pepato.
Cerioni sottolinea che nel brodetto tradizionale non andrebbero usate cozze o vongole, perché «a bordo non c’era modo di conservarle», ma in realtà oggi la pesca è cambiata, e molti cuochi si sono adeguati, a partire da Vasto dove la vongola è di particolare qualità. Più comuni invece razza, gallinella, cefalopodi, crostacei e, se possibile, pesci pregiati come rombo o San Pietro.
Il BrodettoFest: cultura e gastronomia
Il festival si è svolto dal 30 maggio al 2 giugno 2025, animando il Lido di Fano con un ricco programma di eventi: cooking show, degustazioni, spettacoli, uscite in barca, attività per bambini, incontri scientifici e talk show. Grande successo anche per il Villaggio del Gusto, dove il pubblico ha potuto assaggiare zuppe da ogni angolo d’Italia, oltre alla Fideuà spagnola, piatto simbolo della città gemellata di Gandia, nella provincia di Valencia.

Il BrodettoFest è l’unico evento nazionale dedicato interamente alle zuppe di pesce
L’esperienza gastronomica si è arricchita con la BrodettoBoat, cene e aperitivi sotto le stelle a bordo della Queen Elisabeth. Nello Spazio Bro, i pescatori hanno raccontato la propria esperienza in mare, cucinando il pescato del giorno per il pubblico. Grande attenzione anche ai temi ambientali, con incontri su biodiversità, sostenibilità e consumo responsabile del pesce, organizzati in collaborazione con associazioni ambientaliste e il Ministero dell’Agricoltura.
Si sono svolti inoltre laboratori di degustazione per abbinare correttamente i vini regionali Doc e Docg alle zuppe di mare. Per i più piccoli, l’iniziativa Brodetto&Kids ha offerto momenti educativi e ludici dedicati al mare e alla sana alimentazione. Sul palco centrale, ogni sera spettacoli, concerti, cabaret e talk culturali. I ristoranti fanesi hanno proposto menu tematici con diverse interpretazioni del brodetto, dando prova di grande creatività e rispetto delle tradizioni locali.