Il Ministro indice il Forum della cucina ma esclude ancora Fic e grandi nomi

28 luglio 2015 | 10:23
Come già accaduto a marzo scorso, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina (nella foto qui sotto, a destra), si è “dimenticato” di nomi importanti della Cucina italiana e dell’unico ente riconosciuto della categoria che vanta oltre 17mila iscritti: la Federazione italiana cuochi (Fic). Si tiene infatti oggi, 28 luglio, il secondo “Forum della cucina italiana” all’interno di Expo 2015, che fa seguito alla prima edizione di marzo presso il Ministero, la quale aveva suscitato pesanti polemiche proprio per il mancato coinvolgimento, oltre che delle associazioni, di nomi importanti come Gualtiero Marchesi (che questa volta è stato invitato), Aimo Moroni, Annie Feolde, Alfonso Iaccarino, Enrico Crippa, Heinz Beck, Mauro Uliassi, Davide Oldani e molti altri.


Nella foto, da sinistra: Rocco Pozzulo e Maurizio Martina

Il coordinamento dell’incontro, anche questa volta, è stato affidato a Paolo Marchi, curatore di Identità Golose, che, insieme al Ministro, nella scelta delle associazioni partecipanti ha peggiorato la situazione rispetto alla precedente edizione del Forum, escludendo l’unica realmente rappresentativa del settore: la Fic.

Eppure già due settimane fa avevamo segnalato questo grave rischio di una rappresentazione elitaria che escludeva la Fic («Ancora una volta - scriveva Matteo Scibilia (nella foto accanto), responsabile scientifico di Italia a Tavola, nonché unico cuoco italiano ad avere ricevuto dallo Stato la medaglia d’argento di Benemerito della Cultura per la promozione della Cucina italiana - si pensa di percorrere la strada delle élite quasi che i cuochi o i ristoratori si sentano rappresentati da professionisti certamente capaci, ma senza alcun ruolo o livelli di rappresentatività che vada oltre quello del loro ristorante. Tutto ciò in realtà evidenzia che questo preteso forum organizzato in solitudine da Paolo Marchi non rappresenta niente di nuovo [...] ripetendo lo stesso errore di volere scavalcare, e anzi volutamente escludere, chi, magari non sempre con decisione, rappresenta sul serio cuochi e ristoratori. E qui il riferimento obbligato è all’assenza: perché non vengono invitate alcune della più importanti associazioni di cuochi, come la Fic, e il più importante sindacato per le imprese, come la Fipe?»).

«Trovo quantomeno singolare - ha commentato il presidente della Federazione cuochi italiani, Rocco Pozzulo (nella foto in alto, a sinistra) - la nuova dimenticanza del Ministro, o chi per lui. La categoria non è certo rappresentata solo da pochi nomi, più o meno addentro alle cose politiche. Peccato per loro, avrebbero potuto ascoltare la voce di chi realmente lavora ogni giorno, umilmente, dietro ai fornelli portando in alto il nome dell’Italia gastronomica».

«Una scelta alquanto discutibile - ha dichiarato Alessandro Circiello (nella foto accanto), presidente regionale Fic e volto noto di programmi televisivi Rai sulla sana alimentazione - questa decisione del Ministro, che non chiama l’ente che rappresenta maggiormente la categoria in un forum che riguarda proprio la cucina italiana. Una “piccola” dimenticanza! Il Ministro dovrebbe ascoltare l’opinione di tutta la categoria scegliendo gli interlocutori in modo che siano più rappresentativi della categoria stessa».

E un'altra gravissima mancanza è stato il non coinvolgimento di una associazione come Euro-Toques, che a livello di alta cucina è la più rappresentativa a livello internazionale.

Euro Toques International, con sede in Bruxelles, ad oggi è l’unica associazione di chef voluta, riconosciuta e approvata dall’Unione Europea. Fondata nel 1986 da Pierre Romeyer, Paul Bocuse e Gualtiero Marchesi, conta oggi oltre 3.500 cuochi associati in tutta Europa, di cui oltre mille stellati e oltre 100 con 3 stelle Michelin.

«La nostra associazione - ha sottolineato Enrico Derflingher (nella foto accanto), presidente di Euro-Toques International - è composta da tanti professionisti seri, ma nonostante questo non siamo mai stati presi in considerazione, anche se con il Ministero abbiamo più volte collaborato e portato avanti molti progetti. Condivido con la Fic, alla quale sono iscritto da 40 anni, il disappunto per come è andata questa selezione. Sono critico verso i criteri di scelta utilizzati, senza nulla togliere agli chef che sono stati contattati».

E alle critiche nei confronti del Ministro sollevate dalla Federazione italiana cuochi e dal presidente di Euro-Toques si unisce anche la voce del Gvci (Gruppo virtuale cuochi italiani), che rappresenta i cuochi e ristoratori italiani all'estero e che da anni organizza l'Italian Cuisine in the World Forum (quest'anno si è svolta la 5ª edizione).

«A parte il fatto che non sono originali - ha affermato Rosario Scarpato (nella foto accanto), coordinatore e presidente onorario Gvci-Itchefs - perché da cinque anni noi facciamo un Forum sulla cucina italiana nel mondo (quello che quest'anno abbiamo inaugurato a Bergamo), fa veramente specie che nessun rappresentante della cucina italiana nel mondo sia stato invitato. Noi, e mi riferisco al nostro network www.itchefs-gvci.com, non abbiamo niente da dimostrare, perché di promozione della cucina italiana nel mondo ci occupiamo da oltre 15 anni (io da oltre 25 anni). Ma devono essere veramente ciechi e sordi per non vederci. O magari solo incompetenti o interessati».

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Alberto Lupini


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