Rivoluzione a tavola entro il 2030 Poche portate e più spazio al dessert

Sempre meno “locali” e sempre più internazionali. Cambieranno e non di poco le abitudini degli italiani a tavola entro il 2030 almeno stando a quanto dicono i ristoratori che prevedono una vera rivoluzione . La novità principale riguarderà il menu che sarà sempre più concentrato e composto da poche portate

16 novembre 2018 | 10:02
L’indagine tra i gestori di trattorie, osterie e ristoranti è stata condotta da Food Marketing Mastery di RistoratoreTop, agenzia specializzata in marketing della ristorazione che ha radunato a Bologna 160 intervisati.



L’82% dei presenti in aula, intervistati per delineare le prossime tendenze del settore, ha affermato che si sta già assistendo a questa inversione di tendenza e che, entro il 2030, dai menu e dalle abitudini degli italiani sparirà la suddivisione in portate che abbiamo conosciuto fino ad oggi, per comparire solamente in occasione delle feste comandate e di momenti conviviali e celebrativi come matrimoni e battesimi.

Il momento più conviviale del pasto consumato al tavolo di un ristorante, secondo il 99% dei pareri, diventerà quello del dessert: nei prossimi 12 anni verrà dedicato al blocco “dolce-caffè-amaro” ampio spazio, non solo in termini temporali ma anche spaziali, con la creazione di aree dedicate nelle quali scegliere e consumare in tranquillità i dolci, i liquori e, soprattutto, il caffè. Questo verrà proposto in maniera sempre più variegata e approfondita, spaziando con le miscele, le lavorazioni e le tecniche estrattive.



«Il sondaggio è nato per confermare i dati di vendita di centinaia di ristoranti che fanno parte della nostra realtà - spiega Lorenzo Ferrari, fondatore e ceo di RistoratoreTop - dati che quotidianamente analizziamo ed elaboriamo per leggere ed interpretare gli scenari presenti e futuri del mondo della ristorazione in Italia. I risultati delle interviste confermano quanto ipotizzato: è alle porte la più grande rivoluzione a tavola dopo quella degli ’50 del secolo scorso, quando il boom economico e l’abbondanza di ristoranti e materie prime ha modificato profondamente le abitudini degli italiani».

Il campione di ristoratori preso in considerazione proviene da diversi settori della somministrazione di cibo e bevande, con una prevalenza del 92% di ristoranti e un 8% suddiviso tra pub, bar e tavole fredde. Il 53,71% proviene dal Nord Italia, il 28,92% dal Centro e il 17,37% da Sud e isole.

Per informazioni: www.ristoratoretop.com

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Alberto Lupini


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