Il Rosa Alpina chiude per ristrutturazione. Per ora chef Niederkofler si trasferisce a Brunico

Il ristorante St. Hubertus, tre stelle Michelin, chiuderà il prossimo 24 marzo. Lo chef Norbert Niederkofler ha deciso di lasciare le redini del locale, in attesa del completamento dei lavori al Rosa Alpina. «Questo progetto - spiega lo chef - era in cantiere da mesi. Appoggio la scelta di rivedere il concetto alla base della struttura e della cucina»

20 febbraio 2023 | 18:29

Il St. Hubertus, ristorante a tre stelle Michelin di San Cassiano (Bz), chiuderà i battenti il prossimo 24 marzo. Ma questa volta non sarà per concedere una pausa durante il cambio di stagione e far godere qualche giorno di relax nelle vacanze primaverili a tutto lo staff, bensì per permettere al Rosa Alpina, albergo che ospita il locale e gestito dal gruppo Aman a fianco della famiglia Pizzinini, di ristrutturarsi per restare nei parametri delle cinque stelle. E i tempi stimati sono di circa diciotto mesi. Durata che ha fatto riflettere e convincere lo chef del St. Hubertus, Norbert Niederkofler, ad abbandonare momentaneamente il ristorante.

Verso una nuova apertura a Brunico

L'intenzione è quella di continuare la propria attività altrove per poi tornare, a lavori terminati, nella propria “casa”. «Ci fermiamo per un anno e mezzo per lavori e dobbiamo ridefinire tutto il concetto della ristorazione. Il St. Hubertus - ha detto Ursula Mahlknecht Pizzinini a Il Gusto - cambierà, sarà più piccolo, con meno coperti, con un’altra formula forse più esclusiva. Norbert è con noi dal 1994 e quindi è della famiglia, farà parte del think tank del Rosa». Il locale, trasformato nel corso degli anni da semplice pizzeria a meta per i pellegrini del gusto, conquistò la prima stella Michelin nel 2000, la seconda nel 2007 e la terza nel 2018, corredata dalla stella verde nel 2020.

In tutto questo, però, fonti autorevoli parlano di una nuova apertura di Niederkofler in quel di Brunico. «Avere in città un ristorante dello Chef sarebbe una prospettiva estremamente interessante perché il suo nome è una garanzia di prestigio. Di certo arriveranno persone da tutto il mondo richiamate dalla sua cucina» ha dichiarato il sindaco del paese, Roland Griessmair, spalancando le braccia al prestigioso cuoco. Dunque, oltre ad essere proprietario dell'Alpinn a Plan de Corones, ospitato all’interno del museo della fotografia Lumen e dedicato alla cucina sostenibile, lo chef è pronto ad una nuova apertura... in attesa del completamento dei lavori al Rosa Alpina.

«Progetto in cantiere da mesi»

Come prevedibile la notizia della chiusura del Stella Alpina sta scuotendo il mondo della ristorazione, Niederkofler a meno di 24 ore dall'annuncio dello stop dell'albergo, è intervenuto con una dichiarazione che pare voler sedare sin dal principio ogni possibile ulteriore ipotesi in merito al suo futuro e alla sua collaborazione con lo Stella Alpina: «Questo progetto - spiega lo chef altoatesino - era in cantiere da mesi. Appoggio completamente la scelta di rivedere il concetto alla base della struttura e della cucina e, in quest'ottica, metto a disposizione la mia esperienza. In merito alle stelle Michelin sarà solamente questa a definire le future possibili assegnazioni. Da parte mia, posso garantire che farò tutto il possibile per confermarle», afferma.

«Con la proprietà non abbiamo ancora definito quale concetto affrontare per una possibile riapertura del St. Hubertus. Pertanto, da fine marzo mi concentrerò nel portare avanti i progetti che da anni sto seguendo con la società Mo-Food, di cui sono co-proprietario insieme a Paolo Ferretti. Tra questi, continuerò a sostenere la filosofia di Cook the Mountain, innanzitutto con lo sviluppo di AlpiNN Food Space & Restaurant a Plan de Corones. Inoltre, continuerò a favorire la formazione dei giovani, anche mediante il percorso triennale di Scienze Enogastronomiche di Montagna con la Libera Università di Bolzano, con il progetto che stiamo sviluppando con il ristorante Horto a Milano e attraverso nuove iniziative legate all'idea gastronomica sostenibile di CARE's: in Regione, fuori Regione e fuori dall'Italia, delle quali per ora sono costretto a mantenere la riservatezza» conclude Niederkofler.

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Alberto Lupini


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