Al sommelier fiorentino Andrea Galanti il titolo di ambasciatore del Soave

09 settembre 2015 | 14:05
Raccontare in tutta Italia il Soave, la sua versatilità, il suo territorio e l’impegno dei produttori veronesi. Sarà questo il compito del fiorentino Andrea Galanti (nella foto, al centro), che lo scorso 7 settembre ha conquistato il primo titolo Soave Master. Un concorso ideato e organizzato da Ais Veneto con lo scopo dichiarato di promuovere il vino bianco veronese per eccellenza, che negli ultimi anni sta registrando dei veri primati nazionali.



Nelle posizioni d’onore anche altri due toscani: 2° classificato è Massimo Tortora di Livorno, medaglia di bronzo invece a Simone Vergamini di Lucca. Un podio che dimostra come il Soave sia in grado di conquistare anche i palati più raffinati e non solo veneti. Come ha voluto precisare il presidente nazionale Ais Antonello Maietta, infatti, il Soave si fa apprezzare sia dal pubblico che dai tecnici per la sua grande adattabilità, un aspetto messo in luce durante il concorso dalla preparazione e capacità di abbinamento dimostrata dai concorrenti in gara.

Durante la premiazione, l’importanza del ruolo di Ambasciatore del Soave è stata ribadita anche dal direttore del Consorzio di tutela del Soave Aldo Lorenzoni, che ha fortemente creduto nel progetto Ais Veneto. Non a caso la prima edizione del Master è stata tenuta a battesimo da Soave Versus, manifestazione organizzata dal Consorzio di tutela del Soave. Una cornice perfetta, tutta dedicata al vino bianco simbolo del territorio veronese, ospitata nello splendido scenario dello storico Palazzo della Gran Guardia di Verona. Il presidente del Consorzio di tutela Arturo Stocchetti ha infine rilevato come il Soave sia vino per tutte le occasioni, in grado di avvicinare sia degustatori e tecnici sia il grande pubblico, ribadendone il primato di vino bianco nazionale.

«Questo concorso lo abbiamo pensato - dichiara Marco Aldegheri, presidente Ais Veneto - come vero e proprio trampolino di lancio per i giovani sommelier e come opportunità per mettere alla prova i talenti del vivaio della Scuola concorsi del Veneto. Sono soddisfatto soprattutto del livello altissimo dei partecipanti, molti dei quali giunti da fuori regione con la voglia di dimostrare alla commissione esaminatrice la propria preparazione su questo autoctono che nasce in terra vulcanica e che racconta una bella storia di enologia della nostra regione».

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Alberto Lupini


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