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Asina Luna alle porte di Milano Cucina di qualità sulle note di De André

di Guido Gabaldi
 
23 ottobre 2018 | 15:16

Asina Luna alle porte di Milano Cucina di qualità sulle note di De André

di Guido Gabaldi
23 ottobre 2018 | 15:16
 

Il locale a Peschiera Borromeo (Mi), vicino a Linate, offre carni di qualità, piatti della tradizione, a volte anche musica jazz, un'idea ispirata dalla passione del titolare per il grande Fabrizio De André.

L’hinterland di Milano è qualcosa di indefinibile e misterioso: senza veri confini, come una creazione letteraria, e brulicante di vita nascosta come un formicaio. In un territorio così vasto e popoloso devono per forza trovarsi tante sorprese, anche di tipo enogastronomico. A Peschiera Borromeo, vicinissima all’ aeroporto di Linate, abbiamo scovato per caso Asina Luna, un ristorante che l’insolito se lo porta già nell’insegna: stiamo infatti parlando del nobile animale protagonista di una vecchia canzone di Fabrizio De André.

(Piatti di qualità e Fabrizio De André Asina Luna, un ristorante che attrae)

Si capisce allora che i gestori hanno più di una passione, e non solo quella per la carne di prima qualità, esposta in un’apposita teca e grigliata alla vista dei clienti, su brace di sola legna cubana, e precisamente di marabù. È uno dei tanti dettagli affascinanti di questo ristorante, a breve distanza dal parco dell’Idroscalo e circondato dalle sedi operative di tante piccole e medie imprese, quelle che hanno fatto la fortuna dell’imprenditoria italiana. Come dire che qui, non essendoci l’attrattiva della passeggiata romantica tra le vie del borgo, uno viene proprio perché attirato dalle proposte culinarie, e dal fascino del cantautore genovese.

Tiziana Dinoia e Riccardo Succi (Piatti di qualità e Fabrizio De André Asina Luna, un ristorante che attrae)
Tiziana Dinoia e Riccardo Succi

«Uno degli amori della mia vita” - spiega Riccardo Succi, titolare del ristorante insieme alla moglie Tiziana Dinoia - al punto che ho scritto un libro, anni fa, sul disco "La buona novella" di Fabrizio De André, e che ho collaborato per qualche tempo con Dori Ghezzi e con la fondazione De André. In questo locale la musica è fondamentale: soprattutto il jazz, che credo aiuti a creare un’atmosfera rilassante».

Ma perché un milanese dovrebbe venire fin qui, Riccardo? Solo per la carne e per la nostalgia anni sessanta-settanta?
Siamo praticamente attaccati alla metropoli, ma anche lontani dalla confusione e dal rumore. E poi il locale sta andando bene, ho settanta posti e mi capita spesso di fare il tutto esaurito: ciò significa che i miei clienti qualcosa di particolare da noi la trovano. Certo, si tratta di una clientela non da trattoria di provincia ma un po’ più selezionata, in grado di spendere, bevande incluse, trenta euro a mezzogiorno e sessanta in serata. E in grado di apprezzare un’offerta che non si limita al filetto o alla T-bone, per quanto nobili, ma spazia nella tradizione italiana e propone Seppia in umido con porcini, patate e crema di ceci, Tartare di tonno rosso con caviale di basilico, soncino, dadolata di arance e chips di polenta, Tagliatelle fatte in casa con porcini e vellutata di patate rosse… questo tanto per far capire che la cucina nazionale ci piace, e che non ci si sottrae al confronto con le tendenze contemporanee più innovative».

(Piatti di qualità e Fabrizio De André Asina Luna, un ristorante che attrae)

Il classico della bistecca con l’osso, in ogni caso, merita un approfondimento, ed è per questo che ordiniamo una fiorentina di scottona galiziana, che non delude sia per la morbidezza, sia per il raffinato equilibrio fra grasso e muscolo. Con tutta l’attenzione odierna per le esigenze dei vegetariani e dei vegani, viene spontaneo domandare a Riccardo se il ristorante “Asina Luna” può essere il luogo ideale per convertirne uno.

«Nessun desiderio di convertire nessuno - risponde Succi accettando lo scherzo - mi tengo fuori da queste diatribe e ho rispetto per le idee altrui. Ma credo pure che coloro che amano la carne debbano gustarla senza problemi o sensi di colpa: sono anzi convinto che può solo far bene quel che viene mangiato con piena consapevolezza e convinzione. E poi consideri che tutto ciò che si consuma qui proviene da bovini da pascolo, a parte il Wagyu Myabi di Kyoto: non ci è indifferente il benessere degli animali, insomma».

Con questa ampia collezione di sapori e pietanze diverse a disposizione, c’è bisogno di una carta dei vini di buon livello, naturalmente. E qui esce di scena il marito e subentra la moglie, Tiziana Dinoia, la maître di sala che si occupa della cantina, oltre che dei consigli enologici.

«I grandi rossi piemontesi e toscani non possono mancare - precisa Tiziana - ma in generale mi sembra che buona parte dell’Italia sia ben coperta, grazie a nomi che si stanno facendo strada come l‘Aglianico della Basilicata e il Primitivo della Puglia. Possiamo offrire anche un paio di birre artigianali, perché abbiamo pensato non sia giusto trascurare i birrofili, una categoria sempre più numerosa.”

(Piatti di qualità e Fabrizio De André Asina Luna, un ristorante che attrae)

Sarà stato lo spirito ecumenico dimostrato da Riccardo e Tiziana a convincere milanesi e forestieri a spingersi qualche chilometro più in là, per mettere alla prova un locale che parte dalle carni toscane, piemontesi, austriache, bavaresi, prussiane, americane, galiziane e irlandesi per arrivare chissà dove. E per imbattersi in una vera sorpresa, tipo il successo di un ristorante come “Asina Luna”, che riesce nell’’operazione di abbinare la memoria poetica di un cantautore ribelle alla concretezza milanese della gente dell’hinterland.

Per informazioni: www.asinaluna.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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