Servono ventimila camere d’albergo e si dovranno trovare entro la fine del mese. La macchina della candidatura italiana per le olimpiadi invernali del 2026 si è già messa in moto. Centinaia le strutture coinvolte.
Per questo Federalberghi Veneto, attraverso le strutture di Belluno e Cortina, ha lanciato l’appello agli albergatori associati, che entro il 31 marzo dovranno fornire la propria disponibilità per accogliere la grande famiglia dei Giochi. Coinvolti anche i colleghi di Verona, dov’è prevista, nell’anfiteatro romano dell’Arena, la cerimonia di chiusura dell’evento.
Ci sarà da assicurare un letto a qualche decina di migliaia di persone, tra atleti, autorità, tecnici, spettatori e giornalisti provenienti da tutto il mondo. Gli hotel coinvolti nel raggio di 50 chilometri dalle località di gara, nel solo Bellunese (Cortina compresa) sono circa 350. Ogni struttura dovrà trasmettere al Comitato olimpico internazionale informazioni sul numero di stanze totali, il numero di quelle garantite (che dovrà risultare uguale o maggiore al 60% del numero di stanze totali della struttura), e il numero di camere accessibili che ogni hotel garantirà.
Il vicepresidente di Federalberghi,
Marco Michielli, sembra ottimista: «Sono certo - ha detto - che i nostri associati aderiranno con entusiasmo all’invito del Coni. Cortina e tutto il comprensorio dolomitico rappresentano senza dubbio l’unico scenario già in gran parte apprezzato e in grado di offrire una location suggestiva. È una vetrina internazionale che ci riguarda tutti».