Ci sono gli Stati Uniti d’America le cui 10 città più popolose costituiscono il 7% di tutti gli abitanti degli Usa, dove l’hospitality è prevalente dominio delle grandi strutture.
E poi ci sono gli Usa delle città medie, piccole, fino ad arrivare ai graziosi piccoli borghi dove è facile sentirsi più che turista un cittadino temporaneo: tempi lenti, socialità vistosa, passatempi poco tecnologici; insomma, gli Usa che non ti aspetti. Un borgo così, ma ve ne sono migliaia negli Stati Uniti, è Safety Harbor, in Florida.
Si dice Florida e si pensa subito a Miami. Per fortuna così non è. La Florida è ben altro e ben altro sa offrire al visitatore temporaneo. A Safety Harbor, in Tampa Bay, con l’aeroporto internazionale di Tampa che dista solo poche miglia, i ritmi sono scanditi dalla placidità di una vita borghigiana. Il mare a pochi passi, per una fruizione che non è solo spiaggia per ben 9 mesi l’anno, bensì anche kayak e pesca, è uno degli elementi attrattivi. Uno, magari anche il principale, ma non l’unico.
Passeggiate, bei locali per mangiare bene e per bere bene, shopping mirato. Ed è in questa America dei borghi ancora poco conosciuta che le chicche di ospitalità sono fornite dalla ricettività extralberghiera. Piacevolissima ed indimenticabile l’esperienza vissuta all’Harbor Inn on Main, situato proprio sulla Main Street di Safety Harbor. Quieto, pulitissimo, schietta cordialità delle persone (tutte donne) che lo conducono e lo governano.
Le prenotazioni, che avvengono principalmente in rete, non inibiscono, tutt’altro, l’allegria del cosiddetto human touch: accoglienza calorosa e gradite sorprese al check-in. Ampio patio esterno, all’ombra di quercia secolare, per conviviali cocktail.
Cucina ampia e ben fornita, laddove talvolta si opti per cena in casa. Ampio e molto confortevole il salotto, con la rassicurante presenza di un televisore grande schermo. La necessaria ed attesa privacy in una sontuosa, linda ed accogliente camera da letto. Non a caso Paula, la titolare dell’Inn, è una famosa designer d’interni.
E siamo pronti adesso, dopo esserci comodamente sistemati, a cogliere l’atmosfera suadente di una nazione faro che si giova di suo potente cervello in costante funzionamento onde dettare gli scenari venturi delle tecnologie emergenti, ma che ha un cuore grande le cui pulsazioni sono country!