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Locanda CelestiAle Il food incontra la mixology d’autore

di Giuseppe De Biasi
 
22 dicembre 2018 | 15:11

Locanda CelestiAle Il food incontra la mixology d’autore

di Giuseppe De Biasi
22 dicembre 2018 | 15:11
 

Celestino Salmi è un nome ben noto agli appassionati felsinei di cocktail e champagne. Tanti hanno impresso il volto gioviale e il fare accogliente dietro il bancone di Gamberini e del Re Sole Bistroit.

Due locali dove l’esperienza di barman e l’estro di Celestino hanno sempre marcato la differenza. Forte del suo seguito di aficionados, insieme all’amico e socio Alessandro Chionsini, Celestino ha deciso da poche settimane di tentare l’avventura in prima persona, rilevando i locali che ospitavano l’Agua, in via Saragozza 63a, sotto i portici a metà strada fra Palazzo Albergati e porta Saragozza.

Celestino Salmi e Alessandro Chionsini (Locanda CelestiAle Il food incontra la mixology d’autore)
Celestino Salmi e Alessandro Chionsini

La “Locanda CelestiAle” gioca sul sincretismo dei nomi di battesimo dei due soci e propone soprattutto pesce con ricette che viste le origini rivierasche toscane di Alessandro (di Castiglioncello, per la precisione) si basano sulle ricche tradizioni delle due sponde adriatiche e tirreniche.

A dirigere i fornelli uno dei giovani talenti della cucina bolognese, Pietro Montanari che, ceduta la sua Cesoia, prima di partire per nuove esperienze in solitario si è concesso il battesimo e il lancio del nuovo locale di Celestino ed Alessandro, firmando un menu che propone 5 finger food in abbinamento per l’aperitivo e proposte creative per la cena che strizzano l’occhio alla tradizione quanto alla sua passione per la cucina orientale.

(Locanda CelestiAle Il food incontra la mixology d’autore)

Selezionata la carta dei vini, con predilezione di bollicine nobili, più cocktail classici e mixology d’autore con l’aggiunta del particolare, per nulla trascurabile in una città “biasanot” ma i cui locali non sono avvezzi a tirar tardi ai fornelli, della possibilità di ordinare fino a mezzanotte.

Cinquanta i coperti all’interno (ed altrettanti nel dehor esterno), su cui domina il bancone al centro del locale, fulcro di un arredamento informale e friendly, impreziosito da esposizioni d’arte contemporanea, curate da Cristina Uras.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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