In Italia incuriosisce e fa discutere per il nome della sua titolare, più che per la cucina che propone. Il ristorante Corleone ha aperto da poco a Parigi. La firma è di Lucia Riina, figlia di Totò, capo di Cosa Nostra.
Oltralpe sembra invece che il locale aperto qualche settimana fa della terzogenita del boss della mafia, scomparso il 17 novembre 2017, sia già apprezzato proprio per il suo menu; una carta che propone tutti i piatti della tradizione siciliana. Una location tranquilla, persino quasi anonima, al 19 di rue Daru, in pieno centro, a due passi dall’Arco di Trionfo e da alcuni tra i più celebri locali della capitale francese.
Quasi anonima, se non fosse per i nomi che campeggiano sull’insegna del ristorante, che qualcuno, lasciandosi prendere un po’ troppo dall’entusiasmo, nei primi commenti non ha esitato a definirlo il “migliore ristorante italiano di Parigi”. Per diventarlo davvero, Corleone dovrà fare ancora parecchia strada, non fosse altro che per la sua giovanissima età. Tuttavia, gli esordi sembrano essere lusinghieri. Per Lucia Riina, che in passato non ha mai rinnegato la sua storia e l’appartenenza alla sua famiglia, si tratta comunque di una “nuova vita”, come lei stessa l’ha definita commentando su Facebook il suo arrivo nella Ville lumière lo scorso autunno. Trentotto anni, sposata con Vincenzo Bellomo, la più giovane delle figlie di Totò Riina è anche pittrice e attraverso il suo sito internet pubblicizza e vende le sue opere. Il ristorante è di proprietà di una società con sede in Francia, il cui presidente è Pierre Duthilleul.
Il nome e l’insegna del locale, però, non lasciano spazio a dubbi sul ruolo di Lucia Riina che nonostante il clamore che sta suscitando in Italia la notizia dell’apertura di questo ristorante (o forse proprio per questo motivo) ha già più volte dichiarato di non voler rilasciare interviste per raccontare la sua esperienza nel campo della ristorazione.