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La Locanda del Borbone Cucina casertana tra presente e tradizione

di Vincenzo D’Antonio
 
15 febbraio 2019 | 09:33

La Locanda del Borbone Cucina casertana tra presente e tradizione

di Vincenzo D’Antonio
15 febbraio 2019 | 09:33
 

Siamo nel borgo di San Leucio, frazione collinare di Caserta, le cui imponenti vestigia borboniche sono Patrimonio dell’Umanità. Ed è qui che troviamo la Locanda del Borbone, aperta dopo un attento rinnovo del locale.

Grande armonia familiare, con il figlio Daniele a trainare il rinnovamento, aiutato dolcemente e laboriosamente dai genitori Carlo e Imma. Gli arredi sono funzionali, nel locale - che sorge in uno storico palazzo di epoca vanvitelliana - dominano la luminosità del legno chiaro, i soffitti a volta con travi di castagno a vista e i particolari in tufo antico. L’ulteriore saliente novità consiste nell’offerta: non soltanto ristorante e pizzeria, bensì un attrezzato spazio di panetteria con forno, denominato Pandiseta Bakery.

(La Locanda del Borbone Sapori partenopei alle porte di Caserta)

Ed è in questa linda e calda panetteria che Daniele e papà Carlo fanno, espongono e vendono il pane regale, denominato Pan di Seta, in virtù della lievitazione, che avviene in canovacci della pregiata seta leuciana.

(La Locanda del Borbone Sapori partenopei alle porte di Caserta)

Meditati assaggi dalla cucina: autentico per genuinità di sapori, il primo piatto Emblema di San Leucio, ovvero fusilli artigianali conditi con ragù di carne di cinghiale, vino pallagrello nero e pomodoro San Marzano Dop. Da non perdere le zuppe, preparate con accorta sapienza e attingendo esclusivamente ai prodotti di stagione. Molto buone le carni e pizze di collaudata bontà. Doviziosa la carta dei vini.

(La Locanda del Borbone Sapori partenopei alle porte di Caserta)

Il pasto, quale ne sia stata la connotazione, non può che concludersi con gli originali biscotti Setacciò, morzetti realizzati da mamma Imma secondo l’antica ricetta leuciana: marmellata, miele, frutta secca e amarene, senza aggiunta di burro e uova. Merito a Daniele e ai suoi genitori per il coraggioso percorso che hanno deciso di intraprendere.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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