Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 11 maggio 2024  | aggiornato alle 05:08 | 105120 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Roero

Un po’ cool e un po’ good A Milano inaugura “Cood”

di Guido Gabaldi
 
07 marzo 2019 | 12:36

Un po’ cool e un po’ good A Milano inaugura “Cood”

di Guido Gabaldi
07 marzo 2019 | 12:36
 

A Milano non trovate solo i locali di tendenza, i giapponesi alternativi, i cinesi nobilitati, i vegetariani tranquilli e i vegani rampanti: esistono anche i locali di controtendenza.

E così se vi trovate a Milano e andate al ristorante/cocktail bar (appena inaugurato) “Cood”, in via Lecco, preparatevi ad un’esperienza che, a quanto pare, sta diventando sempre meno frequente: mangiare la carne. Qui invece c'è quasi soltanto quella: si fa eccezione solo con qualche primo o secondo piatto tradizionale (per esempio paste e gnocchi casarecci). Si possono trovare nel menu anche le ottime focacce fatte in casa, con oltre 72 ore di fermentazione, come il mitico “Covaccino” toscano, da accompagnare agli antipasti: salumi di prima scelta e formaggi selezionati.

(Un po’ cool e un po’ good A Milano inaugura Cood)

Nella compagine societaria che sta dietro al “Cood” troviamo Bruno Marsico e Gianfranco Semenzato, rispettivamente titolare e chef da 25 anni del ristorante “Globe” a Milano; Giovanni Ferraresi, esperto nello sviluppo di marchi di ristorazione; Maurizio Galardo, esperto in tecnologie digitali; Emiliano Veronesi, manager di aziende multinazionali, e Luca Beni, dj e produttore musicale.

«Offriamo una selezione delle migliori carni del mondo - spiega lo chef Gianfranco Semenzato - dai pregiati filetti ai gustosi cube rolls, dai tagli di fiorentina alle classiche costate, passando per la Wagyu giapponese, e alle proposte esotiche, come la carne di antilope e di zebra. Tutte le nostre carni sono cucinate utilizzando griglia a carbone vegetale e/o barbecue, che fa anche da affumicatore, conferendo alle carni un profumo unico, grazie alle essenze di legni aromatici».

(Un po’ cool e un po’ good A Milano inaugura Cood)

Domandiamo a Giovanni Ferraresi, uno dei soci, se ci sia qualcosa che rende la carne del “Cood” diversa da quella della solita “bisteccheria”. «Potrei cominciare a parlare - risponde Giovanni - delle nostre speciali marinature: alcuni tipi di carne saranno trattati con un misto speciale di aromi (il “Rub”, di nostra produzione) e servite con salse fatte in casa. Ma anche il fatto di andarle a cercare in ogni angolo del mondo, inclusi Giappone e Nuova Zelanda, credo faccia capire bene quale sia l’importanza che noi diamo alle materie prime. I tagli di carne hanno consistenze e sapori diversi l’uno dall’altro, e noi vogliamo valorizzare queste specificità: ecco perché li abbiamo messi in vetrina, proprio all’ingresso della sala principale, per dare al cliente la sensazione di attraversare una specie di minimacelleria (di lusso, s’intende)».

(Un po’ cool e un po’ good A Milano inaugura Cood)

E per accompagnare questi speciali tagli di carne, il locale propone una lunga carta di vini e tanti drink: «Abbiamo costruito una carta dei vini di circa 150 etichette - prosegue Ferraresi - in prevalenza grandi rossi toscani e piemontesi, ma non manca qualche prodotto straniero. All’entrata avrà c'è il cocktail bar, dove il nostro barman studia i drink più adatti all’aperitivo, ma anche al dopocena: di sabato è possibile sorseggiare un cocktail, ovvero un rum/whisky a livelli di eccellenza, fino alle 2. Il barman ha in preparazione dei mix che si adattano anche alle cene più raffinate e impegnative, ovviamente a base di carne; pare che il cocktail a cena sia la tendenza del momento, e noi non vogliamo sottrarci a questa sfida».

Un’altra sfida sta forse nell’inaugurare un ristorante/cocktail bar piuttosto raffinato, con i suoi cento posti, una sala enoteca e i tavoli all’aperto, in un quartiere milanese affollato di localini etnici delle più diverse provenienze: chi conosce le viuzze perpendicolari a corso Buenos Aires, nei pressi di Porta Venezia, ha ben capito di cosa si sta parlando. Ma la sfida di questo calderone internazionale sembra non preoccupare affatto i soci dell’avventura “Cood”. Sanno di essere in discreta controtendenza, vista la crescita imponente di vegani e vegetariani, ma hanno comunque intenzione di intercettare una clientela esperta e cosmopolita con il filetto, la fiorentina, il brasato, le alette di pollo, le costine, gli straccetti di maiale, la zebra e la Wagyu. Una proposta che ha scelto di chiamarsi “cool + good”, cioè “Cood”, e ha intenzione di mantenere una simile promessa.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Elle & Vire
Torresella
Di Marco
Brita

Elle & Vire
Torresella
Di Marco

Brita
Festival Brodetto 2024