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Social, relazioni two ways e anti-spreco Alcuni “early warnings” per il 2018

Nell’imminenza del nuovo anno, che si preannuncia con segni di discontinuità anche vistosi rispetto a quello che si sta concludendo, andiamo ad individuare i cosiddetti early warnings, segnali precoci che, non sottovalutati, ci aiutano nella conduzione dell’impresa. Focus sui social media.

di Vincenzo D’Antonio
05 novembre 2017 | 09:22
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Alcuni “early warnings” per il 2018
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Alcuni “early warnings” per il 2018

Social, relazioni two ways e anti-spreco Alcuni “early warnings” per il 2018

Nell’imminenza del nuovo anno, che si preannuncia con segni di discontinuità anche vistosi rispetto a quello che si sta concludendo, andiamo ad individuare i cosiddetti early warnings, segnali precoci che, non sottovalutati, ci aiutano nella conduzione dell’impresa. Focus sui social media.

di Vincenzo D’Antonio
05 novembre 2017 | 09:22
 

Nell’imminenza del nuovo anno, che si preannuncia con segni di discontinuità anche vistosi rispetto a quello che si sta concludendo, andiamo ad individuare i cosiddetti early warnings, segnali precoci che, non sottovalutati, ci aiutano nella conduzione dell’impresa. Focus sui social media.

Ne abbiamo individuati 8. Il primo lo denomineremmo “overlapping”, ovvero la sovrapposizione dei canali social. E la più delicata delle sovrapposizioni attiene a due canali che entrambi forniscono contenuti visivi: Snapchat ed Instagram.

(Social, relazioni two ways e anti-spreco Alcuni early warnings per il 2018)

Instagram Stories ha un reach significativamente più ampio ed un maggiore engagement ma, attenzione, Snapchat è di gran lunga il social preferito tra l’emergente generazione Zeta. Si tratta quindi, da parte del social media manager, di tenere bene a mente i due target: Millennial per Instagram e generazione Zeta per Snapchat.

Il secondo early warning è su Facebook. Questo social sta sempre più concentrando il suo business e la sua main revenue stream sul mobile. Per quanto attiene al mercato Usa la previsione 2018 è di un 50% di utenti pressoché esclusivamente sul mobile ed il colosso dei social media individua l’ads mobile quale fonte del 70% circa dei suoi cospicui utili.

Il terzo early warning concerne la conoscenza, la confidenza diremmo, con i chatbot. Si tratta di attrezzarsi affinché a domande poste da una community always online, le risposte pervengano nel breve volgere del minuto. È operazione di bilanciamento tra una risposta che ha in sé il beneficio della tempestività senza incorrere però in ovvietà e banalità così vanificando l’utilità stessa della risposta, anzi generando delusione e quindi sensazione di disservizio. Il chatbot sembra davvero che sia il must per il 2018.

Il quarto early warning è costituito dalla crescita accelerata del video nella relazione tra membri della community. Praticamente non vi sarà campagna di social media marketing in cui il racconto tramite video non ne sia il core. E man mano, con lo svilupparsi degli algoritmi, essi a loro volta corroborati dai big data, il video sarà l’elemento cruciale per generare engagement e costruire ed arricchire la fanbase. Il video sarà anche il mezzo mediante il quale il mondo dei blogger virerà verso la nuova frontiera costituita dai vlogger.

(Social, relazioni two ways e anti-spreco Alcuni early warnings per il 2018)

Il quinto early warning è, nei fatti, un evergreen. Saper ascoltare, applicare la saggezza di un proverbio arabo che così ammonisce: “Abbiamo due orecchie ed una bocca; pertanto dobbiamo ascoltare il doppio che parlare”. Ostinarsi nella comunicazione one way piuttosto che praticare abilmente la relazione two ways può essere letale. Inutile se non dannoso sia fregiarsi dei complimenti che giungono su TripAdvisor et similia, sia adirarsi quando non sono complimenti ma virano verso contumelie talvolta fragorosamente scostumate. Qui si varrà l’abilità del social media manager, in un lavoro di backstage e di analisi dei big data piuttosto che un lavoro di front line che a volte può generare nocumento alla brand identity. In definitiva, lo si pone come elemento di riflessione, un’efficace strategia di marketing on-line non può prescindere dall’abilità dell’attività di ascolto.

Il sesto early warning lo presentiamo come contrappasso all’attenzione, nobile e meritoria, che ci si sta finalmente ponendo circa la problematica del food waste. Così come va doverosamente posta attenzione a ché lo spreco alimentare viri verso ricicli, riutilizzi ed aiuti immediati e concreti ai poco abbienti, così, in antitesi, l’approccio alle notizie irrilevanti, ai rumori assordanti quanto inutili, insomma a tutto quanto non sia informazione vera che arreca valore, dovrà essere drastico: decrementare fino ad abolire i contenuti di scarsa rilevanza, vero waste per il lettore, ed incrementare i contenuti rilevanti.

È la rivitalizzazione del content marketing dove, il content, vivaddio, o è di qualità o, semplicemente e rudemente, non è! Bando a clamori autoreferenziali, bando alla ripetitività, largo a contenuti genuinamente interessanti e per i quali la lettura risulti piacevole ed interessante.

(Social, relazioni two ways e anti-spreco Alcuni early warnings per il 2018)

Il settimo early warning è molto delicato: attenzione somma agli influencer marketing posto che di veri influencer marketing trattasi. Di più qui non diciamo avendo già trattato di recente questa tematica (non vogliamo definirla “problematica”).

L’ottavo ed ultimo early warning è sull’accelerata che si vivrà ulteriormente con i prosumer, ovvero i consumatori di informazioni che divengono anche produttori di informazioni. Si renda agevole, addirittura si favorisca, fatti gli opportuni controlli, la pubblicazione di contenuti. Nel corrente anno, LinkedIn è cresciuto in popolarità come luogo dove pubblicare contenuti ed aziende fornitrici lo utilizzano per aumentare l’influenza B2B dei propri articoli.

Anche Snapchat ed Instagram stanno evolvendosi per permettere nuove funzionalità di scorrimento degli articoli e dei correlati contenuti. Interessante Facebook Instant Articles che difatti è sempre più utilizzato fra i creatori di contenuti che si giovano della specifica funzionalità per pubblicare i propri pezzi direttamente tramite la app di Facebook. Insomma anche qui assistiamo, e che al cospetto di ciò non si resti passivi, ad una rivitalizzazione del content marketing.

Otto early warning, mica pochi ma neanche tanti. Si tratta di studiarli ed analizzarli, possibilmente senza scetticismo eccessivo, ben chiaro essendo il loro scopo: call to action!

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