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L'ospitalità italiana vale 51 miliardi Impegnate nel settore 325 mila imprese

La ricerca “Ristorazione, lusso e territorio: driver dell’italian way of living”, promossa da HostMilano ed elaborata dal Master in economia del turismo dell’Università Bocconi, ha fotografato l'universo Horeca

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
08 giugno 2017 | 16:46

L'ospitalità italiana vale 51 miliardi Impegnate nel settore 325 mila imprese

La ricerca “Ristorazione, lusso e territorio: driver dell’italian way of living”, promossa da HostMilano ed elaborata dal Master in economia del turismo dell’Università Bocconi, ha fotografato l'universo Horeca

di Gabriele Ancona
vicedirettore
08 giugno 2017 | 16:46
 

Un settore che vale 51 miliardi e conta 325 mila imprese, un settimo di tutto il fatturato Ue. Questo il biglietto da visita dell’ospitalità targata Italia emerso dalla ricerca “Ristorazione, lusso e territorio: driver dell’italian way of living”, promossa da HostMilano e condotta da Magda Antonioli Corigliano, direttrice del Master in economia del turismo dell’Università Bocconi, e Sara Bricchi, ricercatrice Met Bocconi.

L'ospitalità italiana vale 51 miliardi Impegnate nel settore 325 mila imprese

Gli italiani, ha evidenziato lo studio, mangiano sempre più fuori casa, oltre un terzo della spesa alimentare delle famiglie, circa il 35% pari a 75 miliardi di euro. Una tendenza che si riflette appunto sull’universo ristorazione rappresentato, come accennato, da 325mila imprese, di cui il 53,1% ristoranti, street food compreso. Da sottolineare un altro trend rilevato dalla ricerca, che vede anche i settori dell’ospitalità professionale e del food & beverage posizionarsi verso i segmenti premium, in risposta a consumi sempre più aspirazionali. Se anche il food e il vino e alcolici di lusso presentano un trend di crescita negli ultimi anni, con un +4% tra il 2015 ed il 2016, è però l’ospitalità a trarre beneficio maggiormente da questa evoluzione, con sempre più ristoranti d’eccellenza specializzati in un’offerta di nicchia rivolta a specifici segmenti di mercato. Negli ultimi anni, a differenza della vendita diretta di prodotti enogastronomici di lusso, questi hanno visto un forte incremento e oggi, dei 45 miliardi di euro di fatturato del comparto f&b, il 46% si riferisce alla ristorazione (Fonte: Bain & Company e Fondazione Altagamma, 2016).

Circa nove italiani su dieci cercano informazioni su Internet prima di recarsi in un nuovo locale (il 24% sempre, il 37,5% spesso e il 25,9% qualche volta). Rilevanti nella scelta anche i giudizi online degli altri avventori: molto per il 23,5%, abbastanza per il 63,7% e poco o per nulla solo per il 12,8%. Le informazioni più ricercate riguardano i prezzi (69%), le recensioni (60,3%) e il tipo di cucina (59,9%). E qui si innesta la tematica sulla veridicità delle recensioni che vede Italia a Tavola impegnata da tempo.

Fattore umano sempre al centro, ma in positivo, nell’indagine Met Bocconi che rileva quanto il rapporto diretto e spesso confidenziale con il ristoratore sia un altro “ingrediente segreto” nella ricetta di successo dell’ospitalità Italian style e contribuisca a creare quella “esperienza unica” nel quale il cliente si sente protagonista. L’accoglienza e la gentilezza del personale sono infatti importanti per l’81,6% ma, a testimonianza della propensione italiana ad apprezzare la bellezza in ogni circostanza, il secondo fattore segnalato è la mise en place e presentazione dei piatti (51,2%) seguita dallo stile dell’arredo con il 44,4% (Fonte: TradeLab per Mixer, 2016). Ma non solo.

Tecnologia e innovazione sono sempre più importanti per conquistare i consumatori più avvertiti e in particolare i millennial: dai menu-tablet che consentono di intrattenere i clienti in attesa del servizio ai metodi di pagamento tramite smartphone, sul front-end; ma anche, dietro le quinte in cucina, le nuove tecnologie del food equipment che permettono di creare ricette un tempo impensabili grazie a nuove modalità hi-tech di trattamento degli ingredienti, conservazione e cottura. Il 74% dei consumatori mostra fino al 40% di probabilità in più di acquistare da brand che definiscono chiaramente i loro valori anche attraverso i social media. Il 46% delle imprese che interagiscono sul web con i propri clienti riceve feedback mediamente più positivi e il 55% di queste sostiene che i social media abbiano contribuito ad aumentare il proprio business (Fonte: Iltm ed Euromonitor, 2015).

Nel suo insieme la ricerca conferma che l’ospitalità è una componente chiave nel successo anche internazionale delle eccellenze italiane in chiave lifestyle e che agisce come fattore di sistema in sinergia con l’agroalimentare. Il sistema ospitalità-agroalimentare si distingue per una propensione molto forte a operare in un’ottica di filiera, coniugando la cura e l’unicità delle materie prime con un’industria del food equipment leader mondiale, fino al primato del design e della progettazione italiana nella capacità non solo di ideare nuovi concept, ma di sviluppare l’intero progetto in qualità di contractor, dalla forchetta all’arredo, alla proposta culinaria.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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