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Indagine Fipe sullo spreco alimentare Problema serio per l'80% dei ristoratori

Il problema dello spreco alimentare non è più una questione del futuro, ma del presente. I ristoratori lo sanno: l’80% di loro (dati Fipe) lo ritiene un fenomeno rilevante e il 50% di questi “molto rilevante”. Fipe stessa ha indetto un concorso per premiare la miglior idea contro lo spreco; a vincere è stato “rimpiattino”.

10 ottobre 2018 | 15:42
Indagine Fipe sullo spreco alimentare 
Problema serio per l'80% dei ristoratori
Indagine Fipe sullo spreco alimentare 
Problema serio per l'80% dei ristoratori

Indagine Fipe sullo spreco alimentare Problema serio per l'80% dei ristoratori

Il problema dello spreco alimentare non è più una questione del futuro, ma del presente. I ristoratori lo sanno: l’80% di loro (dati Fipe) lo ritiene un fenomeno rilevante e il 50% di questi “molto rilevante”. Fipe stessa ha indetto un concorso per premiare la miglior idea contro lo spreco; a vincere è stato “rimpiattino”.

10 ottobre 2018 | 15:42
 

Il problema dello spreco alimentare non è più una questione del futuro, ma del presente. I ristoratori lo sanno: l’80% di loro (dati Fipe) lo ritiene un fenomeno rilevante e il 50% di questi “molto rilevante”. Fipe stessa ha indetto un concorso per premiare la miglior idea contro lo spreco; a vincere è stato “rimpiattino”.

L’annuncio ha coinciso con l’incontro indetto da Fipe sul tema dello spreco alimentare che è stato, come detto sopra, oggetto di una ricerca per tastare la situazione nella ristorazione italiana. L’indagine rivela inoltre che il consumo finale è il momento in cui avviene il maggiore spreco di cibo (per il 51,6% dei ristoratori), seguito dall'approvvigionamento e dalla preparazione, pressoché considerati a pari merito (rispettivamente dal 25,4% e dal 25,0% del campione).

(Indagine Fipe sullo spreco alimentare Problema serio per l'80% dei ristoratori)

Il 55% dei ristoratori evidenzia poi che spesso si spreca molto cibo al ristorante perché i clienti non mangiano tutto quello che hanno ordinato, insieme ad una questione di atteggiamento: nonostante infatti sia elevata la quantità di cibo che resta sulla tavola, raramente i clienti chiedono di poter portare via gli alimenti non consumati, evidenza dichiarata dal 69% degli intervistati. Lo stesso problema avviene per il vino. I motivi alla base di questo gap risiedono principalmente, secondo gli imprenditori, nell'imbarazzo (55%), seguito da scomodità (19,5%) o indifferenza (18,3%).

Ma se il cliente si comporta così, il ristoratore cosa fa? Il 43% dei ristoratori propone di sua iniziativa di portare via quello che non è stato consumato, seguito da un 34% che lo fa raramente e da un restante 24% che non lo fa mai. Tuttavia il 90% dei ristoranti è già attrezzato con comuni contenitori in alluminio per consentire ai clienti di portarsi via il cibo ordinato e non consumato.

Infine, nonostante solo il 30% dei ristoratori conosca l'iniziativa promossa da Fipe e Comieco, ben il 92% si dichiara favorevole mentre il 66% è pronto ad aderire. Venendo al concorso di Fipe, l’idea “rimpiattino” è stata proposta dal Ristorante Duke’s di Roma e rappresenta la versione italiana della doggy bag, più diffusa all’estero.

(Indagine Fipe sullo spreco alimentare Problema serio per l'80% dei ristoratori)

«Rimpiattino - commenta il presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani - è a nostro parere una scelta che sintetizza perfettamente lo spirito di questa iniziativa e l'impegno messo in campo dal mondo della ristorazione contro lo spreco alimentare Non un vero e proprio neologismo ma un concetto che riporta alla cultura, tutta italiana, del "rimpiattare", ovvero del saper rielaborare gli avanzi del giorno precedente perché il cibo non si spreca non solo per ragioni economiche ma per rispetto alla fatica ed al lavoro necessari per portarlo in tavola. Come immaginavamo i nostri ristoratori hanno saputo sorprenderci, mostrando inoltre, come testimoniano i nuovi dati dell'ufficio studi, una crescente sensibilità al tema dello spreco alimentare. Una sensibilità che da oggi, anche grazie alla promozione del rimpiattino, potrà diventare patrimonio comune».

«La sensibilità nel mondo della ristorazione - afferma Carlo Montalbetti, direttore Generale di Comieco - è cresciuta e con questa anche quella dei consumatori che, in modo proattivo, da una parte propongono e dall’altra chiedono sempre più con disinvoltura di portare a casa cibo o vino avanzati al ristorante. E se poi si unisce il buono e bello ancora meglio. Buon cibo e buon vino affidati a confezioni in cartoncino riciclabile e firmate da affermati designer e illustratori: non solo un’opportunità per poter contribuire alla lotta allo spreco alimentare ma anche oggetti d’autore e riutilizzabili. Allargare l’adozione di questa buona pratica inizialmente diffusa nei ristoranti della zona Expo all’intero bacino nazionale di Fipe è un ulteriore passo avanti nella crescita di comportamenti responsabili e sostenibili: buone pratiche quotidiane come la raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone di cui Comieco è garante nazionale».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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