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Accaparramento vaccini anti Covid: L’Europa ne acquista 4 dosi a testa

25 novembre 2020 | 09:21
 

Accaparramento vaccini anti Covid: L’Europa ne acquista 4 dosi a testa

25 novembre 2020 | 09:21
 

L’Unione Europea sta stringendo accordi per l’accaparramento di dosi vaccinali, puntando, come riporta l'Agi, su un altro 'cavallo' finora vincente nella corsa tra case farmaceutiche che puntano a liberare l'umanità dall'incubo Covid. Oggi è stata la volta di Moderna, società americana con sede nel Massachusetts, il cui vaccino "secondo i risultati degli studi clinici, potrebbe essere altamente efficace contro il Covid-19".
Intanto Lorenzo Wittum, amministratore delegato di AstraZeneca Italia, fa sapere che il vaccino anti-Covid realizzato da AstraZeneca, dallo Jenner Institute di Oxford e dall'italiana Irbm (Istituto di ricerche biomediche), "Costa 3 euro e si conserva in casa".
E il ministro Roberto Speranza annuncia: "Io sarò in Parlamento il 2 dicembre per presentare il piano strategico dei vaccini che stiamo costruendo. Non arriverà subito per tutti, ma all'inizio si avranno alcune milioni di dosi. L'acquisto sarà centralizzato e gestito dallo Stato".  

Accaparramento vaccini anti Covid: L’Europa ne acquista 4 dosi a testa

La presidente Ursula von der Leyen ha annunciato il nuovo contratto che "ci permetterà di acquistare fino a 160 milioni di dosi", innalzando la quota di vaccini riservati all'Ue. Se si tiene conto di tutte le dosi 'prenotate' finora con cinque diverse case farmaceutiche si arriva a circa 1,56 miliardi di somministrazioni alle quali si aggiungeranno presto i vaccini di CureVac.

Il contratto quadro con la casa farmaceutica tedesca, ancora non concluso ma anticipato dalla Commissione, dovrebbe portare negli ospedali e nelle farmacie europee altre 225 milioni di dosi, innalzando la scorta farmaceutica totale a poco meno di 1,8 miliardi di somministrazioni, quasi quattro per ogni cittadino europeo. In questo conteggio rientrano anche le dosi virtualmente non acquistate dall'Ue, ma per le quali Bruxelles ha firmato un contratto di opzione. Ad esempio, l'intesa con l'anglo-svedese AstraZeneca prevede un acquisto iniziale di 300 milioni di dosi con un'opzione per ulteriori 100 milioni di somministrazioni.

Anche senza tenere conto delle dosi 'opzionate', il numero di somministrazioni a disposizione dei cittadini Ue supera già il miliardo di unità. Bruxelles ha diversificato l'offerta farmaceutica con i cinque player del settore che promettono i risultati migliori nel breve periodo: AstraZeneca, Sanofi-GSK, Johnson & Johnson, BioNTech/Pfizer e Moderna.

A queste si dovrebbe aggiungere presto anche la tedesca CureVac, destinataria delle attenzioni americane da metà marzo quando - stando ad alcune fonti mai confermate dai diretti interessati - il presidente Usa Donald Trump avrebbe offerto un miliardo di dollari per trasferire i laboratori (e soprattutto i brevetti) dall'altra parte dell'Atlantico. L'intervento tedesco prima ed europeo poi fermo' il cambio di casacca in quella sfida al vaccino che all'epoca era solo alle battute iniziali.

Il margine di tranquillità raggiunto da Bruxelles sul numero di dosi permette all'Unione di concentrarsi già sulle strategie di distribuzione dei vaccini anti-Covid e sulla possibile destinazione delle eventuali eccedenze verso i Paesi che non fanno parte dell'Unione europea. "Vogliamo garantire che tutti abbiano accesso ai vaccini, ovunque nel mondo", ha detto oggi von der Leyen.
"Questo è il motivo per cui da maggio abbiamo raccolto quasi 16 miliardi di euro per test, trattamenti e vaccini contro il coronavirus a livello globale", ha ricordato la tedesca. Assieme agli altri Paesi che contribuiscono al protocollo Covax, "l'obiettivo è garantire i vaccini per i Paesi a basso e medio reddito", ha concluso la presidente, facendo capire anche l'importanza strategica del 'portafogli' vaccinale garantito da Bruxelles, che si prepara come può a gestire la difficile fase post-vaccino, quando si dovrà decidere chi avrà la precedenza nella nuova lotta per l'immunizzazione globale.

Vaccino, AstraZeneca: "Costa 3 euro e si conserva in casa"
“Avrà una durata di sei mesi, potrà essere conservato anche nel frigo di casa a una temperatura di -2/8 gradi e costerà meno di 3 euro”. Lorenzo Wittum, amministratore delegato di AstraZeneca Italia, parla del vaccino anti-Covid realizzato da AstraZeneca, dallo Jenner Institute di Oxford e dall'italiana Irbm (Istituto di ricerche biomediche). “Litri di vaccino sono già ad Anagni, vicino Roma, pronti ad essere infialati da uno dei nostri partner, Catalent”, annuncia Wittum, precisando che “non mi sembra corretto fissare date” per l’arrivo di dosi complete in Italia. “Stiamo lavorando sodo – aggiunge - per preparare il dossier da sottoporre all'agenzia europea del farmaco, l'Ema. I dati da analizzare sono 6-10 milioni e riguardano tutti i partecipanti, e dico tutti, arruolati nella sperimentazione. Quando li invieremo all'autorità regolatoria dobbiamo dare loro tutto il tempo per valutare. Certo è che una volta ricevuto il via libera siamo organizzati per ultimare la produzione di 3 miliardi di dosi. Ci stiamo preparando da fine maggio”.
Riguardo gli annunci di Moderna e Pfizer/Biontech che hanno indicato i tempi di arrivo sul mercato e annunciato percentuali di efficacia superiori rispetto al vaccino AstraZeneca, Wittum afferma che “questa è una gara contro la pandemia e per vincerla serve più di un vaccino. Serve una capacità produttiva tale da avere un alto numero di dosi sicure e efficaci. Ben venga la concorrenza. Ai nostri 3 miliardi di dosi si aggiungeranno il miliardo e 200 milioni di Pfizer/Biontech e altre centinaia di milioni di Moderna. La popolazione mondiale è di quasi 8 miliardi di persone. Abbiamo bisogno di più opportunità per proteggerci dal virus”.
“È sempre difficile stimare l'andamento delle sperimentazioni - aggiunge l’ad di AstraZeneca Italia -. Pensavamo di fare prima. Poi i tempi si sono allungati in quanto da maggio in poi l'epidemia ha rallentato e in estate in Gran Bretagna, dove si sono svolti una parte dei test, il virus era poco diffuso dunque era difficile verificare se il vaccino funzionava”. Riguardo all’efficacia del vaccino, “siamo molto contenti, il 90% è un dato molto significativo ma anche il 70% va considerato un risultato eccezionale. Tenga presente che nessuno dei vaccinati ha sviluppato sintomi gravi né è stato ricoverato. Significa che, anche se si prende l'infezione, il vaccino protegge”.

“È un vaccino per tutti - conclude Wittum - anche per i Paesi a basso reddito. Ci siamo impegnati a fornire le dosi al costo necessario per sostenere i costi di produzione. Questa è una situazione senza precedenti. Il costo resterà lo stesso per i Paesi a basso reddito anche quando Covid-19 avrà smesso di essere un problema per il mondo”.

Speranza: “Il 2 dicembre presento il piano vaccini. L'acquisto sarà centralizzato"
"Dobbiamo resistere ancora per alcuni mesi, ma il Covid verrà sconfitto grazie alla ricerca scientifica".  Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando all'incontro online 'La sanità futura tra innovazione e ricerca', organizzato da Rcs Academy. La conclusione della sperimentazione dei vaccini e la loro distribuzione, ha detto "ci consentirà di aprire una fase diversa".

"Io sarò in Parlamento il 2 dicembre per presentare il piano strategico dei vaccini che stiamo costruendo - ha precisato - L'Italia ha iniziato a lavorare dal mese di maggio per promuovere un'iniziativa europea nel campo dei vaccini. E' stato il primo motore dell'iniziativa della Commissione europea che ha iniziato a costruire contatti con le aziende farmaceutiche che stanno sviluppando vaccini".

"Non possiamo permetterci un'altra ondata all'inizio del 2021, per questo deve rimanere la massima prudenza". Per Speranza "la situazione è ancora molto seria con una pressione ancora significativa sul Servizio sanitario nazionale, la circolazione del virus è ancora alta e quindi non possiamo abbassare la guardia". E' tuttavia vero che da alcune settimane, ha aggiunto, "si vedono dei segnali incoraggianti, con l'Rt sceso da 1,7 a 1,4, 1,18 nella scorsa settimana, ed è possibile che in questa settimana ci sia ancora un numero più basso. L'Rt più basso si traduce in una situazione più incoraggiante anche per accessi ai pronto soccorso e posti letto occupati in area medica e terapia intensiva, dove si inizia a segnalare un primo elemento di controtendenza". La situazione è quindi molto seria, ha continuato, "non possiamo abbassare la guardia e permetterci leggerezze. Le misure che abbiamo adottato nelle ultime settimane stanno iniziando a dare degli effetti. Abbiamo un segnale di stabilizzazione e riduzione dell'Rt, che è il primo segnale di una pressione che sarà più bassa nelle prossime settimane. La partita è ancora molto dura, ma stiamo percorrendo la strada nella direzione giusta, senza commettere leggerezze e fughe in avanti".

Speranza ha ribadito la sua "grandissima fiducia nelle agenzie regolatorie preposte a garantire la sicurezza dei vaccini, che in Europa e Italia sono l'Ema e l'Aifa. Quando avranno completato il percorso, il vaccino reso disponibile sarà un vaccino sicuro, e noi dovremo lavorare per costruire una campagna di vaccinazione molto larga nel nostro paese". Non arriverà subito per tutti, ma all'inizio si avranno alcune milioni di dosi. Ad esempio da Pfizer ne arriveranno 3,4 milioni, e poiché ne servono due a persona, "si potranno vaccinare 1,7 milioni di persone. Partiremo da categorie più a rischio di prendere virus, come personale sanitario, anziani e chi ha più patologie". E' il percorso, ha concluso, "che ci consentirà di aprire una fase diversa".

A differenza degli altri vaccini, il cui acquisto viene fatto a livello regionale, per l'anti-Covid "l'acquisto - ha precisato Speranza - sarà centralizzato e gestito dallo Stato". Numerosi contratti sono stati sottoscritti "e altri saranno firmati a breve. Come Italia - ha annunciato - avremo il 13,65% dei vaccini già opzionati in sede europea".

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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