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Sardegna, Calabria e Toscana: il monitoraggio covid porta poche novità

19 marzo 2021 | 11:28
 

Sardegna, Calabria e Toscana: il monitoraggio covid porta poche novità

19 marzo 2021 | 11:28
 

Come ogni venerdì, al ministero della Salute è tempo di monitoraggi. I dati trasmessi dall'Istituto superiore di sanità (Iss), però, non dovrebbero portare grandi stravolgimenti. Attenzione particolare su Sardegna, Calabria, Valle d'Aosta e Toscana. Mentre per le altre Regioni già in zona rossa da inizio settimana si dovrà attendere ancora.

Per quanto riguarda la Sardegna, la questione principale è capire se nell'ultimo periodo di monitoraggio sia riuscita a mantenere i valori che le permettono di rimanere l'unica zona bianca d'Italia. La Calabria, invece, rischia di passare al rosso nel caso in cui gli indicatori relativi all'Rt e alla pressione sulle strutture sanitarie dovesse superare i livelli di guardia. 


A rischiare più di tutte è la Toscana La Toscana tende al rosso e solo il Molise spera nell'arancio

A rischiare più di tutte è la Toscana


Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, la situazione è peggiorata solo nell'ultima settimana (ma questi dati non saranno ancora riportati nel prossimo dossier dell'Iss): non sarebbero stati rilevati 250 casi ogni 100mila abitanti - elemento discriminante per l'assegnazione della zona rossa - e l'impatto sugli ospedali resta relativamente basso, ma nelle ultime ore l'Rt è decisamente sopra 1,5.

In Toscana, invece, è stato il governatore Eugenio Giani a fare il punto rispetto all'aumento dei contagi: «Ce lo aspettavamo: siamo a 246 contagi su 100mila abitanti quindi sotto la soglia di 250, la Toscana quindi può pensare, ragionevolmente, di rimanere in zona arancione anche per la settimana prossima». Non sono comunque esclusi degli interventi mirati utilizzando «il metodo che ormai usiamo da quattro settimane cioè ritagliando la zona rossa per quelle zone di livello provinciale in cui si supera quella soglia». Come nel caso di Pistoia e Prato.

Tutte le altre Regioni, invece, attendono in rosso la data del 26 marzo quando (passate due settimane dal provvedimento firmato dal ministro della Salute, Roberto Speranza) potrebbe aprirsi per diversi territori la possibilità di andare in arancione e di essere quindi sottoposti a minori restrizioni nella prima metà della settimana di Pasqua, fino al 2 aprile. Mentre il 3,4 e 5 aprile saranno per tutta Italia in zona rossa. Il 6 aprile scade invece l'ultimo Dpcm firmato da Draghi e attivo dal 15 marzo.

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