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Nell’Olimpo dell’olio evo Terra di Bari Dop

Nel frantoio d’Italia che è la Puglia, ecco sua maestà la Coratina. Insaporisce e impreziosisce un panorama già di per sé paradisiaco. Tra entroterra e costa, il suo è un regno di sapori e profumi.

di Fulvio Raimondi
sommelier dell'olio
 
19 marzo 2020 | 18:45

Nell’Olimpo dell’olio evo Terra di Bari Dop

Nel frantoio d’Italia che è la Puglia, ecco sua maestà la Coratina. Insaporisce e impreziosisce un panorama già di per sé paradisiaco. Tra entroterra e costa, il suo è un regno di sapori e profumi.

di Fulvio Raimondi
sommelier dell'olio
19 marzo 2020 | 18:45
 

Dirigendoci verso sud in quella che è la regione giacimento per il tesoro italiano che è l’olio evo, arriviamo nella zona Dop chiamata Terra di Bari. Comprende diversi comuni che vanno dall’entroterra fino al mare. Si parte da Andria, passando da Corato, scendendo verso Gravina di Puglia, arrivando ad Altamura, Gioia del Colle fino ad Alberobello se vogliamo stare nell’entroterra, mentre sulla costa troviamo località come Bisceglie, Molfetta, Bari, Mola di Bari, Polignano a Mare e Monopoli.

Un ulivo vicino ad alcuni tipici trulli - Nell’Olimpo dell’olio evo Terra di Bari Dop

Un ulivo vicino ad alcuni tipici trulli

Qui regna sovrana la cultivar Coratina. L’80% dell’olio prodotto è ottenuto da questa varietà. Siamo in presenza di un fruttato intenso. Con sentori al naso di mandorla, di carciofo, rucola. La sua è un’impronta energica ed altamente gustativa. Un olio prodotto dalla Coratina è come incontrare un personaggio carismatico e di forte personalità. Può sembrare quasi invadente, ma il fascino che lascia come scia lo rende indimenticabile e difficilmente ce ne si scorda. L’olio derivato da Coratina è perfetto su bruschette, su una bistecca di carne rossa oppure su una crema di ceci. Su piatti dai sapori forti quest’olio si sente perfettamente a suo agio. Vive di vita propria creando e lasciando emozioni importanti in chi vi si imbatte.

Ovviamente non esiste solo la Coratina in questa terra, ma possiamo trovare in gran quantità anche la Cima di Mola e la Ogliarola barese. Con la Cima di Mola ci troviamo in presenza di qualcosa di più sfumato rispetto alla Coratina. Anche qui si apprezzano i sentori di erba tagliata, pomodoro fresco ed erbe aromatiche con una nota di dolcezza al palato. L’amaro e il piccante sono un po’ sottotono rispetto alla sua collega più famosa. Perfetta su un trancio di salmone o su una zuppa d’orzo. ? una personalità più riservata ma non passa inosservata. L’Ogliarola barese ha invece un impatto più delicato. Le sensazioni spaziano dal limone verde, alla noce. All’assaggio, l’amaro ed il piccante arrivano con note più leggere ma non si fanno attendere. In piatti che contengono un trancio di spada o ricciole con del finocchietto selvatico sa dire la sua con autorevolezza.

E di fronte a tale prestigio di queste tre cultivar, si rischia quasi la banalità se ci si riferisce al turismo che in queste zone viene praticato. Ogni anno la regione Puglia sembra rinascere a nuovi numeri in quanto presenze sul proprio territorio. I gioielli Polignano a Mare e Monopoli che brillano affacciati sull’Adriatico. Bari con il suo quartiere “vecchio” che si è rinnovato tanto da vivere una nuova vita. Nell’entroterra, partendo da Altamura con il suo pane che sembra creato per essere gustato insieme all’olio di Coratina; Putignano e il carnevale tanto famoso in tutto lo stivale italico; Alberobello, unica nel suo genere con un paesaggio da favola. Insomma, venendo in questa zona della Puglia, non si rimane a secco. La bocca godrà dei sapori e gli occhi beneficeranno di tanta bellezza. Si deve venire, apprezzare e raccontare questa meravigliosa parte d’Italia.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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