Johann Wolfgang Goethe nel suo Viaggio in Italia racconta l’arrivo a Spoleto il 27 ottobre 1786; ammirando l’acquedotto o Ponte delle Torri costruito sotto Augusto lo definì una seconda natura intesa alla pubblica utilità. Ora l’antica città ha realizzato il mirabile programma di mobilità alternativa; grazie a gallerie nella montagna, tapis roulant e scale mobili, il centro storico è bandito alle auto.

Umberto Muraro e la moglie Mirella
Si godono con facilità le stradine che dal piano portano alla Cattedrale e viceversa; si dipanano, si sdoppiano e si dividono, s’incrociano, si trasformano in ripide scalinate, si passa sotto archi suggestivi. Appagati dalla lunga camminata, è obbligo scendere nella bassa ma sempre fascinosa Spoleto e concedersi un tuffo nella tradizione culinaria nell'accogliente Osteria del Trivio. Non lontano da un’antica chiesetta con campanella, la trattoria si annuncia fin dall’esterno con due finestrine nelle mura solide e il menu alla porta, l’atmosfera della trattoria anni Cinquanta, linda e allegra. Ma in realtà tutto è stato rifatto ad arte nel 2002 dal proprietario, sulla base di un vecchio locale precedente.
Il buongustaio è accolto da due salette rustiche con i soffitti in legno, tovaglie a quadretti rosse sui tavoli quadrati e sedie di legno; vecchie madie compreso il tradizionale scaffale armadio per alimenti e cereali di una vecchia rivendita. Alle pareti si ammirano collezioni d’epoca, cavatappi, fotografie, fiaschi.
Nel menu stuzzicante e di rigida impronta locale tutto è fatto in casa e preparato al momento: antipasto di salumi tagliati a mano; ottima scelta di formaggi; passata di legumi. In particolare segnalo le tagliatelle con funghi porcini; gli gnocchi di patate; il filetto di manzo all’aceto; le costolette d’agnello; ancor più tradizionali e tipici gli strangozzi con fave; la pancetta e pecorino, il gallo alla spoletina; i carciofi ripieni con carne. Golosi i dolci, la crescionda di cioccolata e amaretti, la zuppa inglese; i tozzetti e vin santo. I vini sono quelli locali ormai divenuti internazionali per la scalata alle classifiche mondiali; e dico Montefalco, Sangiovese e Trebbiano.
Umberto Muraro, nativo di Spoleto, ha viaggiato 15 anni in Europa lavorando in buoni ristoranti. Ha quindi aperto il ristorantino nella sua città e ora sta in sala, mentre la moglie
Mirella è in cucina, apprezzatissima. I Muraro, Ambasciatore delle Arti, vi consigliano la visita al Ponte delle Torri. Chiusa martedì.