La pizza napoletana a Milano non è più un optional. È improbabile che napoletani (anche i più esigenti...) e non riescano a soddisfare il proprio palato deliziandolo con specialità tipicamente partenopee. Tra queste, notizie dell’ultima ora, la pizza fritta, “il pesciolino” anche detto per la sua caratteristica forma. Divenuta famosa e nota ai più grazie ad una splendida Sofia Loren in un episodio del film L’oro di Napoli in cui la giovanissima attrice preparava la pizza fritta in strada, la pietanza cult della tradizione napoletana, approda a Milano grazie all’iniziativa del Rossopomodoro Lab di via Sabotino e alle portentose mani del pizzaiolo e campione Vincenzo Capuano.

Vincenzo Capuano
ll locale punto di riferimento per la pizza napoletana diventa ancora più grande con una sala interamente dedicata alla fritta. La pizza fritta di Rossopomodoro Lab, ormai in tutti i menu della catena, rappresenta una delle declinazioni della pizza, in una variante generosa e, sebbene popolare e di tradizione, molto moderna per il suo essere cibo di strada o, come piace ora ai più, street food. Vincenzo Capuano, pluripremiato campione e star della pizza, giovane e appassionato, ha chiamato all’attenti per la serata inaugurale della sua fritta Don Vincenzo, pilastro della pizza napoletana, nonché suo nonno paterno, al quale ha dedicato anche una pizza omonima, già presente nel menu di Rossopomodoro di via Sabotino.
Per la prima volta vediamo a Milano una friggitrice speciale, quella elaborata da Stefano Ferrara sul modello dell’antico “focone”, cioè la pentola di grandi dimensione in cui l’olio è sempre caldo e pronto ad accogliere l’impasto leggero e idratato, garanzia di ottima digeribilità. Per la prima volta anche una speciale stanza dell’impasto, dove Vincenzo cura con amore e dedizione i suoi impasti dall’inizio alla fine, tenendoli in temperatura costante, per assicurare una lievitazione perfetta, imprescindibile per ottenere un prodotto altamente digeribile. All’assaggio in effetti, la pizza fritta non è unta, è soffice e saporita, gli ingredienti di ottima qualità in perfetto equilibrio tra loro risultano scioglievoli, la golosità del boccone generoso e profumato non turberà serene nottate di buon sonno, timore più che plausibile in chi teme gli effetti collaterali del fritto.

«Per la pizza fritta ho messo a punto un impasto che nel rispetto della tradizione napoletana permetta una doppia e lunga lievitazione con un’idratazione tale da assicurare leggerezza e perfetta digeribilità», spiega infatti Capuano. Nel rispetto della tradizione anche le varianti della pizza fritta: nella versione cicciolona con cicoli napoletani, ricotta di bufala e pepe e in quella ‘mbuttunata cioè ripiena di fior di latte, basilico e pomodoro che è l’equivalente di una Margherita fritta. In carta le due pizze saranno disponibili nella taglia Small (4 euro) e Large (8,50 euro) da condividere come antipasto tra i commensali o da gustare per intero accompagnata dalle altre specialità di Rossopomodoro.

«Siamo molto contenti che i nostri affezionati clienti potranno assaggiare un classico dello street food partenopeo con tutta la comodità e il servizio cui sono abituati. Un ringraziamento va allo staff tecnico di Sebeto che ha realizzato una nuova sala per accogliere gli appassionati della pizza fritta», spiega Jacopo Autieri, direttore di Rossopomodoro Lab Milano. «E un ringraziamento alla brigata della fritta che ha messo a punto una pizza strepitosa». Da cibo di strada dunque, a regina di un laboratorio del gusto, dove la tradizione sposa l’innovazione e la pizza fritta ne è testimonianza.
Per informazioni:
www.rossopomodoro.it