Come se fosse "una moda", l'omofobia e i locali ricettivi hanno macinato ben tre casi in comune in Italia, in meno di un mese. E ciò che forse ad oggi sembra più sconvolgente è che una situazione similare si è verificata anche negli Stati Uniti. La coppia, Ron Cage e il suo compagno Henry McKinnon, 60enni; la location, il "Prime Rib" all'ora di cena, considerato uno dei cinque ristoranti più romantici d'America. I due si vestono eleganti, come il buon costume richiede in certi locali d'alta cucina, e cenano senza alcun tipo di problema, almeno fino all'arrivo dell'ultima pietanza.
Come le giovani coppie, anche Ron ed Henry vogliono condividere il dessert, ma, domandando al cameriere un piatto con due cucchiai, vengono sorpresi da un'inaspettata risposta: «Vi porterei due piatti separati - si sono sentiti dire -. È disdicevole che due gentiluomini dividano il dessert, non s'intona con l'ambiente».
Spiazzati, i due non rispondono, tornano a casa e rimuginano sull'accaduto. Decidono dopo poco, con fermezza, di postare tutto l'accaduto sul web, e non ci vuole molto prima che centinaia di critiche finiscano per nuocere al buon nome del ristorante, tanto che il direttore del Prime Rib prende subito le distanze dal comportamento del cameriere.
Facile e, seppur spazialmente lontano, immediato risulta il collegamento tra questa situazione e quelle verificatesi nelle ultime settimane nel Belpaese: il cartello che indicava bagni per donne, uomini e gay in un b&b del Salento ("fortunatamente" il cartello è della vecchia gestione e i titolari si sono dissociati dal suo significato, sbrigandosi a toglierlo); il b&b di Vibo Valentia che respinge una coppia gay perché per loro lì non c'era posto; per finire le scritte omofobe sulla pizzeria Little Italy, segnalata sulle guide Lgbt e caratterizzata da una bandiera arcobaleno appena fuori.