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Il posto del cuore La magia del Nottingham Forest

 
24 gennaio 2018 | 12:34

Il posto del cuore La magia del Nottingham Forest

24 gennaio 2018 | 12:34
 

Conosco un locale a Milano, che sembra un cocktail bar come tanti ma una volta varcata la soglia è come essere entrati nell’antro della Sibilla Cumana. Benvenuti al Nottingham Forest, qui si fanno magie.

Al posto del bicchiere una conchiglia, oppure delle fiale da laboratorio dal contenuto segreto (ma buonissimo), oppure un contenitore dalla inquietante forma di teschio. Mi entusiasma molto entrare nel locale di Dario Comini, re dei mixologist italiani e non solo. Per me un posto del cuore.

(Il posto del cuore La magia del Nottingham Forest)

Il suo eccentrico bar è in viale Piave a un paio di km dal centro, un vero e proprio scrigno di specialità dove è impossibile non fare: wow! Dagli anni ’80 è un cult per chi ama bere il meglio dei cocktail, classici o creativi. Dalle 18.30 alle 2.00 Dario e il suo staff (8 persone in tutto) preparano cocktail con ingredienti particolari: perle, polvere d'oro, gelatine di daiquiri o rhum, oltre agli speciali cocktail molecolari o con ingredienti segreti come il cocktail in un palloncino da far scoppiare per poi gustarlo con uno dei finger food o appetizer che accompagnano sempre queste delizie. Impossibile prenotare, il telefono non c’è, quindi dalle 18.00 si incomincia a vedere una bella coda in paziente attesa; anche adesso che fa freddo, ci sono una dozzina di posti per aspettare e ovviamente dei funghi per riscaldare. Dentro i posti sono una quarantina in un tripudio di memorabilia.

L’arredo, che doveva essere all’inizio tropicale è diventato un mix personalissimo di stili: su tutto spicca il bancone, non un banco da bar qualsiasi, arriva direttamente da New York City, e apparteneva ad uno dei bar del Knickerbocker hotel un posto storico per chi svolge la professione del barman o per chi è appassionato di Martini cocktail. Io conosco Comini da molto e quando riesco a intrufolarmi facciamo a gara a scegliere il cocktail più strano: su tutti ultimamente adoro la “vasca da bagno molecolare” con schiuma e paperella, tutto bevibile e commestibile ma anche una gioia per gli occhi.

Ovviamente oltre all’aspetto ludico qui si trova la migliore tecnologia: celle a bassa temperatura per la conservazione dei gas (azoto, co2 ecc), cassetti farmaceutici per i bagni chimici e le polveri di reazione, oltre alla necessaria attrezzatura per lavorare come cocktail bar classico, con 1.800 bottiglie alla mescita. Inoltre ci sono le gelatine, gli spray, le essenze, le riduzioni, le glasse, gli aromi e le spezie applicate agli infusi e ai frozen, l’utilizzo di attrezzi come il saldatore o l’omogeneizzatore e i cocktail tradizionali come i martini e i frozen.

Per informazioni: www.nottingham-forest.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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