Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
mercoledì 17 dicembre 2025  | aggiornato alle 10:00 | 116368 articoli pubblicati

Non solo cacao: il sapore più buono del cioccolato nasce dal lavoro dei batteri

La ricerca dell'Università di Nottingham mostra come la fermentazione guidata dai batteri trasformi le fave di cacao, riducendo l'amaro ed esaltando complessità e aroma per un cioccolato di qualità costante [...]

 
19 agosto 2025 | 19:00

Non solo cacao: il sapore più buono del cioccolato nasce dal lavoro dei batteri

La ricerca dell'Università di Nottingham mostra come la fermentazione guidata dai batteri trasformi le fave di cacao, riducendo l'amaro ed esaltando complessità e aroma per un cioccolato di qualità costante [...]

19 agosto 2025 | 19:00
 

Il sapore del cioccolato, quello che rende una tavoletta indimenticabile, non dipende soltanto dalla qualità della fava di cacao o dalle tecniche di lavorazione, ma soprattutto da un processo invisibile e fondamentale: la fermentazione guidata dai batteri. A dirlo è uno studio dell'Università di Nottingham, pubblicato su Nature Microbiology, che individua nei microbi i protagonisti chiave per ottenere il miglior risultato possibile. Una scoperta che potrebbe aprire nuove strade ai produttori, offrendo loro uno strumento concreto per assicurare costanza e qualità nel gusto finale di tavolette e cioccolatini.

Non solo cacao: il sapore del cioccolato migliore nasce dal lavoro dei batteri

Batteri protagonisti del cioccolato: la fermentazione guida l’aroma finale

La ricerca mette in evidenza come l'origine del sapore del cioccolato affondi le radici proprio nelle fave di cacao e in ciò che accade subito dopo la raccolta. La fase della fermentazione è infatti il primo passaggio, e anche il più critico, perché da essa dipendono lo sviluppo dell'aroma, la complessità del gusto e la riduzione delle note amare. È in quel momento che inizia a delinearsi il profilo sensoriale che arriverà fino al prodotto finito. «La fermentazione è un processo naturale indotto dai microbi, che avviene di solito direttamente nelle piantagioni di cacao - spiega David Gopaulchan, che ha guidato il gruppo di ricerca. Batteri e funghi presenti naturalmente nell'ambiente circostante decompongono le fave, producendo composti chimici chiave che determinano il gusto e l'aroma finali del cioccolato. Tuttavia - prosegue il ricercatore - questa fermentazione spontanea è in gran parte incontrollata, e quindi il sapore e la qualità delle fave possono variare notevolmente».

È proprio su questo aspetto che gli studiosi hanno deciso di intervenire, lavorando a stretto contatto con coltivatori della Colombia. Attraverso il loro lavoro sono riusciti a selezionare e combinare mix specifici di batteri e funghi, capaci di orientare la fermentazione nella direzione desiderata. Il paragone viene naturale con altri mondi già noti al palato, come la birra o il formaggio, dove il ruolo dei microbi è da tempo parte integrante della produzione e consente di controllare con precisione il risultato. Le prospettive, quindi, vanno oltre il semplice affinamento di un metodo tradizionale, perché si tratta di un approccio che permette di dare stabilità e uniformità a un prodotto che ancora oggi è soggetto a variabilità significative. In altre parole, il cioccolato del futuro potrebbe nascere da fermentazioni molto più prevedibili e controllate, con effetti immediati sulla qualità percepita dal consumatore. «Questo lavoro - conclude Gopaulchan - getta le basi per una nuova era nella produzione del cioccolato».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Julius Meiln
Fontina DOP
Electrolux

Julius Meiln
Fontina DOP
Electrolux

Blancdenoir
Robo