Erano in duecento, come riporta il Corriere della Sera, i manifestanti che stasera hanno partecipato alla manifestazione non autorizzata nel centro storico di Firenze contro il decreto del presidente del consiglio. Urlando slogan contro governo, polizia e giornalisti, i manifestanti hanno prima cercato di entrare in piazza della Signoria: bottiglie fumogeni e mortaretti sono stati tirati contro che ha fatto una leggera carica di alleggerimento, ma il cordone delle forze dell’ordine in assetto anti-sommossa li ha fatti desistere. Un gruppo ha poi cercato di avvicinarsi alla Galleria degli Uffizi ma anche in questo caso l’accesso è stato bloccato dalle forze dell’ordine.

Foto Corriere della Sera
Un altro gruppetto di manifestanti è stato invece intercettato e bloccato dalle forze dell’ordine in piazza della Repubblica. Tutti gli ingressi di piazza della Signoria sono stati sigillati dalle forze dell’ordine con cordoni e mezzi blindati. Intorno alle 21.30 da piazza della Signoria si sono poi radunati davanti al Battistero in piazza del Duomo, sempre tenuti sotto controllo dalle forze dell’ordine, e alcuni si sono seduti a terra. Dai manifestanti è poi partito il grido «Libertà, libertà».
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che sta seguendo l’evoluzione della manifestazione, aveva lanciato un appello ai concittadini a disertare la manifestazione non autorizzata. «Ci sono delle piazze — ha detto Nardella — che inneggiano all’odio e alla violenza, che tutti noi unitamente, istituzioni e cittadini, dobbiamo assolutamente condannare e combattere. Io dico ai fiorentini, ai toscani: manifestate la vostra rabbia, la vostra sofferenza. il vostro dolore, ma fatelo come lo sta facendo la stragrande maggioranza. L’altro giorno eravamo in piazza del Duomo con i ristoratori, in piazza Signoria con i tassisti, poi siamo andati in piazza Santa Croce, quindi ognuno ha il diritto di manifestare, ma questo non può mai avvenire al di fuori della legge».
A BOLOGNA CORTEO DI ULTRAS
Protesta anche a Bologna: come riporta l’Ansa, un corteo di circa 300 persone, tra cui ultras del Bologna e altri giunti in serata da fuori città, è partito dal piazzale antistante la stazione di Bologna Centrale ed è diretto nella non lontana piazza VIII Agosto dove sono previsti interventi. Tra loro all'inizio è arrivato anche l'ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Giovanni Favia.
Prima di partire alcuni organizzatori dal megafono hanno preannunciato di voler fare una manifestazione ordinata, apolitica, e di non cadere in provocazioni. Appena in cammino sono partiti però insulti al Governo, al premier Giuseppe Conte, e slogan contro le misure restrittive che limitano "la libertà e la dignità". In testa doppio striscione: "Riprendiamoci quel che è Stato.