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Spesa mensile stabile, ma un terzo delle famiglie taglia su cibo e bevande

Nel 2024 la spesa media mensile delle famiglie italiane resta stabile a 2.755 €, ma un terzo riduce quantità o qualità del cibo. Persistono forti differenze territoriali tra Nord e Sud [...]

 
07 ottobre 2025 | 15:42

Spesa mensile stabile, ma un terzo delle famiglie taglia su cibo e bevande

Nel 2024 la spesa media mensile delle famiglie italiane resta stabile a 2.755 €, ma un terzo riduce quantità o qualità del cibo. Persistono forti differenze territoriali tra Nord e Sud [...]

07 ottobre 2025 | 15:42
 

Secondo i dati più recenti dell’Istat, nel 2024 la spesa media mensile per consumi delle famiglie italiane in valori correnti è pari a 2.755 euro, sostanzialmente invariata rispetto ai 2.738 euro registrati nel 2023.

Istat 2024: spesa mensile stabile ma tagli nel cibo e nelle bevande

Un terzo delle famiglie riduce il cibo

Tuttavia, «circa un terzo delle famiglie dichiara di aver limitato, in quantità e/o qualità, la spesa per cibo rispetto a un anno fa» segnala l’Istat. Il dato, pur leggermente in calo rispetto al 31,5% del 2023, resta significativo: 31,1% delle famiglie riduce la spesa alimentare. Anche la spesa per bevande mostra una riduzione, con il 35,3% delle famiglie che dichiara limitazioni (era il 35,0% nel 2023).

L’Istat evidenzia forti differenze territoriali. La spesa media mensile del Nord-Est è superiore di 834 euro rispetto al Sud, con una differenza percentuale che arriva al 37,9%.

Queste differenze non riguardano solo il livello di spesa complessivo, ma si riflettono anche nelle scelte alimentari, nella qualità dei prodotti acquistati e nella varietà delle diete familiari.

Tra le cause della riduzione della spesa alimentare, si possono considerare l’aumento dei prezzi e l’inflazione alimentare registrata negli ultimi anni. Inoltre, fattori socioeconomici e differenze territoriali contribuiscono a creare un quadro complesso di comportamenti di consumo.

Secondo alcuni esperti, «le famiglie stanno adattando le proprie abitudini alimentari per far fronte ai costi, privilegiando prodotti base e riducendo acquisti discrezionali».

Per il settore alimentare e agroalimentare, questi dati segnalano un contesto di consumi stabile nei valori complessivi, ma in trasformazione nella qualità e quantità. Per le imprese del settore, diventa strategico capire come intercettare questi nuovi comportamenti e adattare l’offerta.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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